martedì 9 settembre 2008

I guardiani della notte di Sergej Luk'janenko

Adoro i generi letterari ibridi. E questo libro risponde perfettamente a questo genere. Non abbiamo davanti un fantasy comune ma tutt'altro. Siamo nella cupa Mosca dei giorni nostri, ma la città russa rappresenta il mondo intero, praticamente: da millenni si combatte una guerra invisibile fatta di sotterfugi degni della più spietata delle battaglie legali, in cui Bene e Male si scontrano senza esclusione di colpi per contendersi l'umanità e ogni "Altro" (così si chiamano gli esseri umani dotati di poteri) abbastanza potente per favorire lo schieramento dei guardiani della notte, che rappresenta la Luce, o lo schieramento dei guardiani del giorno, rappresentanti delle tenebre. Questo è lo scenario che fa da sfondo a tutta la "tetralogia dei guardiani" mentre in questo romanzo in particolare si parla di un mago della luce, Anton che si trova ad arruolare un ragazzino dal grande potenziale che potrebbe risollevare le sorti del conflitto millenario tra Luce e Tenebre, a indagare su un giallo che vede lui stesso tra i sospetti e infine cercare di cambiare il destino stesso attraverso un potente artefatto. Ma la cosa più interessante del libro è il continuo interesse dato all'etica: La luce non corrisponde solamente a tutto ciò che buono e giusto, ma anche gli agenti guardiani della notte sono spesso costretti a compiere scelte eticamente discutibili trattando perfino gli esseri umani come semplici merci di scambio tra i due schieramenti
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!