sabato 31 dicembre 2011

Poteva andarci peggio!

Dopo aver passato un Natale imprecando tra i denti per la morte di Bocca temevo che a Capodanno avrei dovuto assistere ad un lutto di un'altra degna persona, invece a quanto pare no. Sarò un perfido essere a dire una cosa del genere, ma la morte di Don Luigi Verzè, fondatore dell'ospedale S. Raffaele di Milano non è un decesso che merita eccessive lacrime, dato che è stato uno di quei tanti ecclesiastici (anche se lui è stato un "rinnegato" delle schiere del Vaticano) protagonisti di sprechi che hanno danneggiato gravemente i fondi dello stato Italiano. Certo a suo onore va detto che a differenza dei suoi "ex compagni di banco" del Vaticano si è dichiarato favorevole all'eutanasia e questo me lo rende minimamente degno di stima... Ma l'ammirazione per Gheddafi e Berlusconi di certo non me lo rende simpatico. Senza contare tutte le vicende giudiziarie come la condanna per abuso edilizio e tentata corruzione che non lo rendono un cristiano DOC... So che due post fa ho criticato Feltri per un aggressione fatta ad un personaggio deceduto e si potrebbe arrivare a pensare che attaccando così tanto Verzè predico bene e razzolo male, però io ritengo che le persone siano diverse e certe volte meritano di essere criticate per il loro operato e screditate, altre invece no.
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giovedì 29 dicembre 2011

Un Padano modello

Spesso i ragazzi sono precoci, ognuno a modo suo. C'è chi matura precocemente nella mente o nel , c'è chi fuma o inizia a drogarsi ad un età record, c'è qualcuno che senza nemmeno avere raggiunto i 15 anni ha già l'esperienza sessuale inquietantemente ricca come quella di un 40enne navigato, e poi , in un caso a parte c'è Renzo Bossi. A quanto pare, ancor prima di diventare a tutti gli effetti un membro del consigliere regionale lombardo aveva già potuto usufruire di un abitudine che è quasi un clichè nella vita di un politico della Repubblica italiana. Sto parlando dei festini. Quando il giovane Renzetto si trovava a Brescia per farsi scegliere come membro del consiglio, si faceva ospitare nella villa di Alessandro Uggeri, amico di Renzo. Finora quasi niente di che: Renzo si fa ospitare (in onore di chissà quali grandi meriti) in una dignitosa villa nel Bresciano. Tuttavia a quanto non si limitava a dormirci e fare colazione, ma pare che durante la sua permanenza siano stati fatti in villa degli ameni festini a base di droga e troie, con Bossi Jr. a quanto sembra, presente. Secondo me è sempre più ridicola la Lega, nata per mano di teste di cazzo che, seppure razziste, inizialmente avevano come cavallo di battaglia il pallino della condotta irreprensibile! Il bello è che questa non è la prima volta che i leghisti fanno una figura di merda per quanto riguarda questioni di condotta, cito ad esempio cil fatto che pure l'orgogliosamente leghista Maroni (non mi stanco di ripeterlo) si è fatto corrompere quando era ministro degli interni!


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martedì 27 dicembre 2011

Meglio Anti-Italiano che Subumano

Il 25 Dicembre quando è morto Giorgio Bocca ero in vacanza in campagna e purtroppo non ho potuto scrivere niente a riguardo, anche se in ritardo voglio scrivere qualche riga su di lui, anche se indirettamente. Mi spiego meglio. Mentre io ero confinato in campagna con una connessione senza fili degna dell'illuminismo per la scarsa velocità, qualcun altro ha potuto pensare di mettere nero su bianco. Ed è stato Feltri, che ha scritto un articolo in cui non ha fatto praticamente altro che oltraggiare la memoria di Giorgio Bocca (senza che quest'ultimo per motivi ovvi potesse rispondere a tono). Vittorio parte già male e in modo abbastanza irrispettoso "Speravo di morire prima di Giorgio Bocca per non essere costretto a leggere i soliti elogi riservati ai defunti di successo. E invece mi tocca anche questa tortura. " Prima di tutto posso dire seguendo il suo esempio che anche io avrei preferito di vedere morto prima Feltri di Bocca, anche se per motivi molto diversi da quelli di cui parla il caro Vittorio. Ma non solo introduzione è una spalata di merda nei confronti di un giornalista degno di rispetto, ad ogni riga Feltri infierisce sulla morte di Bocca, screditandolo a più non posso accusandolo di essere un incoerente perchè è stato fascista prima di divenire partigiano. Quello che forse non ricorda è che gli italiani se volevano sopravvivere, se volevano trovare lavoro erano costretti a farsi identificare come seguaci del regime, quindi Giorgio Bocca probabilmente non l'ha fatto soltanto per viltà. E io vorrei aggiungere anche una cosa. Feltri accusa di incoerenza quando egli stesso ne è un maestro! Nell'anno 1994 il buon Vittorio sparava a zero su Bettino Craxi, poi ha incontrato Berlusconi che lo ha "redento" e da allora sappiamo come è andata a finire. Non basta? Secondo esempio. Nel '93 Feltri, dal suo giornale, L'indipendente, dichiara "A Montanelli invidio tutto tranne che Il Giornale. In fondo l'Indipendente continua a guadagnar copie, non c'è motivo perché io lo debba lasciare... Io al Giornale? Ma che cretinata. Berlusconi non m'ha offerto neppure un posto da correttore di bozze. M'incazzo all'idea che io, proprio io, sembro voler fare la forca a Montanelli. Io qui a l'Indipendente, mi diverto, guadagno copie, faccio il padrone e il politico. Mi spiegate perché devo fare certe cazzate? A carico di Montanelli, poi.." L'anno dopo, 1994 Paolo Berlusconi, allora redattore del Giornale propone al nostro eroe di sostituirlo. Sarà il cognome, sarà che forse l'indipendente non era un affare strabiliante come si era sperato, ma fatto sta che Feltri accetta e diventa il Boss di quel quotidiano che aveva tanto disprezzato poco prima! Sono combattuto. Da una parte spero che l'articolo appena scritto cada subito nel dimenticatoio e venga ignorato in toto da chiunque, perchè almeno in questo modo il buon Feltri parlerebbe al vuoto, dimostrando platealmente e ridicolmente la scarsa intelligenza e la scarisissima etica di uno scritto simile. Dall'altra parte invece avrei tanta voglia che il Feltri paghi duramente per tale sequela di insulti, vedendo la sua reputazione ridotta in pezzettini ancora più piccoli di quanto sono adesso, perchè penso di non essere l'unico a considerarlo una sorta di sciacallo piuttosto che un giornalista di professione. Ricordate il caso Boffo e le minacce a Fini? Io si..
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sabato 17 dicembre 2011

Metro 2033 di Dmitry Glukhovsky


Prima di leggere questo romanzo mi sono fiondato sul suo adattamento videoludico, uscendone tra l'altro completamente soddisfatto. Ma del gioco ne ho già parlato nell'altro blog in cui sono autore (si, mi sto autopubblicizzando. Che cosa triste.) e quindi passerò direttamente a scrivere qualcosa riguardo al libro. "Chi va là?Artyom, va' a vedere!" Artyom si alzò con riluttanza dal posto che aveva occupato vicino al fuoco e, imbracciando la mitragliatrice che portava sulla schiena si diresse verso l'oscurità. Si fermò al limitare della zona illuminata, poi tolse la sicura all'arma nel modo più rumoroso e minaccioso che gli riuscì e cominciò a urlare, burbero: "Fermi! Parola d'ordine!". Un'appostamento al buio di sentinelle armate, in una frontiera ancora non identificata. Così inizia il romanzo di Glukhovsky catapultando il lettore nella Mosca dell'anno 2033, o meglio, sotto Mosca. Una devastante guerra atomica, combattuta una ventina di anni prima, ha infatti reso inabitalie molte città del mondo, tra cui per l'appunto questa tentacolare metropoli russa. La poca gente sopravvissuta è riuscita a ricominciare una sorta di civiltà nella metropolitana di Mosca, dove le radiazioni non sono arrivate e dove l'aria è ancora respirabile. Il tutto arrangiandosi, creando coltivazioni improvvisate di funghi e allevamenti di maiali miracolosamente recuperati dagli Stalker. Tali individui sono coraggiosi esploratori dalla reputazione quasi leggendaria che equipaggiati per sopravvivere al meglio alle radiazioni ricercano in superficie qualsiasi cosa che possa aiutare la vita sottoterra o semplicemente possa far ricordare agli abitanti quel mondo, ormai antico perso nella guerra per colpa della stupidità dell'uomo. Una stupidità così dura a morire che anche sottoterra gli uomini si dividono e si combattono fra loro, a volte, in insulse guerre di logoramento. E alcune di queste fazioni sono le stesse che ci sono state prima del disastro: ci sono i comunisti, che cercano di portare le idee marxiste e leniniste nella metro adattandole alla nuova vita sotterranea, cosa che li spinge a confrontarsi con l'Hansa, una sorta di corporazione di mercanti, mentre e dall'altra parte ancora ci sono i fascisti che hanno creato una fazione intenta a formare "un quarto reich" , adattando la folle ideologia hitleriana alla cultura slava...
In mezzo a questo "background" che viene descritto in digressioni volte a fare immedesimare il lettore nel vivo di questa storia apocalittica, il ventenne Artyom deve fare i conti con una missione: informare la Polis, una sorta di capitale che raggruppa le quattro stazioni centrali della metro, di una misteriosa e inquietante minaccia rappresentata dai Tetri, creature che qualcuno arriva persino a definire l'evoluzione dell'Homo Sapiens. Per quanto riguarda la recensione vera e propria non ho tantissime cose da dire. Ho apprezzato molto la scelta dell'ambientazione, intesa dall'autore quasi come un monito contro la guerra, che non strappa solo le vite dei soldati impegnati sul campo di battaglia, ma ha il potere di azzerare qualsiasi forma di civiltà e cultura, nullificando lo sforzo di secoli di creare una società per alcuni versi moderna. Ho ritenuto molto adeguata la narrazione da "appendice" della storia della Città-Metro, e definirei come molto interessante l'idea del nuovo folclore creato dagli abitanti della nuova società: sono presenti storie e persino leggende che vengono raccontate dai vari personaggi che raccontano di vari argomenti come una stazione abbandonata, o uno Stalker di fama eroica, o i non ben definiti ricordi della vita precedente alla guerra nucleare.



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giovedì 15 dicembre 2011

Scusa ma ti chiamo stronzo. Atto Secondo

Continua la battaglia per ripulire l'Italia o almeno qualche luogo dalla immondizia made in Federico Moccia, nonostante ci sia stato qualcuno ad opporsi a questo: oltre al Sindaco di Roma e allo squallido scrittore di romanzetti rosa per ragazzine in calore si è unito anche Luca Zaia, che ha espresso il suo supporto dicendo che anche i lucchetti mocciani fanno parte della storia! Alemanno però ha ceduto e ha dovuto spostare l'inutile fardello costituito da una montagna di Lucchetti (probabilmente arrugginiti) in una terrazza sull'argine del Tevere, poco distante dal luogo originale, ovvero Ponte Milvio. Alemanno come ho detto nel precedente post ha cercato di temporeggiare dando vagamente il suo appoggio a quel sopravvalutatissimo scrittore che è Moccia e quindi ha cercato di essere meno drastico possibile per quanto riguarda la sorte dell'inutile ammasso di ferraglia, semplicmeente spostandolo di qualche metro. Personalmente avrei cercato di neutralizzarli in modo più utile, che so, fonderli e riciclarli forse? Tuttavia non sono un sindaco dal passato fascista e quindi è normale che la penso diversamente dal buon Giannino per quanto riguarda queste cose in qualche ambito. Inutile dire che quando Moccia ha messo piede sul ponte da lui sfigurato per discutere dell'esito dei lucchetti è stato contestato dalla folla che lo ha accusato (GIUSTAMENTE ) di averlo rovinato parecchio, al punto tale da ostacolare parzialmente il passaggio,appesantire il ponte con tutto quel metallo, e deturparlo.
Mi vorrei soffermare soprattutto sul terzo punto perchè non penso sia un belvedere osservare un ponte dell'epoca romana pieno di sporchi e antiestetici lucchetti dei nostri giorni con qualche scrittina schifosamente smielata di qualche teenager in crisi ormonale. non dimentichiamoci che Ponte Milvio è un opera di valore storico non indifferente dato che è un "pezzo" di Roma risalente al 200 a.c.! Sicuramente non aveva bisogno di essere appesantito e deturpato da un mucchio di ferraglia. Il fenomeno di pulizia dallo schifo mocciano si è comunque esteso oltre i confini dell'Urbe, tanto che anche a Riomaggiore in provincia di Laspezia, dove il vicesindaco si sta impegnando a rimuovere i lucchetti anche sul suo territorio, dato che ritiene tale chincagliera antiestetica e sicuramente non produttiva per il turismo locale. Fa scomipisciare la reazione di Moccia a tutto questo , dato che dichiara «Come mai le monetine che sono comunque un tipo di lega che potrebbe levare decoro alla Fontana di Trevi, vengono lasciate lì e invece i lucchetti, che senza dubbio parlano d’amore vengono tolti?» e dicendo queste cose è tra l'osceno e il ridicolo dato che la tradizione delle monetine lanciate dentro la Fontana di sicuro non sfigura di certo la vista del monumento, anche perchè la Fontana è un caso ben diverso dato che regolarmente la fonta viene ripulita dalle monete, che vengono poi donate alla Caritas, e non penso che si possa fare altrettanto con un lucchetto con scritto roba del genre "Robby + Jesseka Xsmprinsieme". Oltre al fatto che se permetti, caro moccino, il rito della monetina della fontana ha radici ben più elevate delle tue schifezze.





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martedì 13 dicembre 2011

Scusa ma ti chiamo stronzo


I libri di Federico Moccia non hanno rovinato soltanto la letteratura e il cinema italiano ma tali schifezze hanno lasciato un segno profondo anche in luoghi tangibili, in particolare a Roma. Tre Metri sopra il cielo ha lanciato la famosa moda dei lucchetti di Ponte Milvio e il fenomeno non ha certo dimensioni indifferenti. Il Ventesimo Municipio , sotto richiesta dei suoi abitanti ha espresso la volontà di rimuovere tale squallore già nel 2007 quando la proposta è stata respinta da Veltroni (se volevo un altro motivo per odiarlo ora lo ho) perchè tale moda era un nuovo " simbolo dell'amore". Adesso il Municipio è tornato alla carica, ma alla difesa dell'obbrobbrio di metallo ci si mette lo stesso Moccia (che ha lucrato parecchio sui gingilli metallici, dato che tempo fa si era detto che aveva persino investito sui lucchetti), appoggiato da Alemanno, che sta cercando di temporeggiare per la decisione finale, con tanto di sopralluogo sul Ponte . Penso che un evento del genere possa far capire chiaramente che Alemanno non ha a cuore per niente i desideri dei cittadini di Roma, dato che di sicuro la vista di un montarozzo di metallo (spesso arrugginito) non è di certo una bell'immagine per chi passa nei pressi del ponte, oltre ad essere un ostacolo non indifferente!
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mercoledì 7 dicembre 2011

Non tutti i tagli vengono per nuocere


Durante il governo precedente e anche in quello corrente è stata fatta un non indifferente quantità di tagli. Si è parlato della mutilazione di parecchi settori della cultura, sia per quanto riguarda i risparmi sulla ricerca, sia per quelli della scuola e anche quelli de teatro e purtroppo non si è mai parlato di amputare anche un altro settore, cioè quello che faceva tanto comodo all'impero berlusconiano, la televisione (a parte naturalmente le trasmissioni scomode filo-opposizione come Vieni Via con me, Annozero e Ballarò). Fino ad oggi. Alla Rai si è deciso di potare un po' di erbacce, nella fattispecie togliendo sei milioni di euro al festival di Sanremo. Personalmente questa per me è pura ragione di gaudio dato che è un evento di artisti (a mio parere creduti tali dal pubblico) sopravvalutati e spesso di momenti non proprio di alta qualità basti pensare all'occasione in cui ha partecipato come cantante Emanuele Filiberto di Savoia e a tutti quei casini che succedono quando un cantante, in molti casi mediocre (vedi Povia) decide di scrivere un testo non apprezzabile da qualche fascia di pubblico che non contenta ne fa un caso di importanza nazionale! Oppure per citare qualcos'altro c'è il caso del povero Morgan (che per carità non è un cantante che adoro alla follia) allontanato dall'evento per le sue confessioni sul suo precedente uso di droghe... In poche parole non posso percepire come una tragedia di chissà quale gravità la notizia di un Festival di Sanremo meno pagato del solito, ma anzi la ritengo un taglio più che giusto!

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lunedì 5 dicembre 2011

Diarrea nello spazio




Dalla caduta di Berlusconi il clan bossiano ha avuto un graduale ma sempre più marcato allontanamento da Silvio. Prima la prevedibilissima rabbia contro Monti per la cancellazione del ministero tanto caro alla Lega, quello del federalismo, e durante questo frangente il sodalizio con Cavaliere e fedelissima company reggeva, perchè entrambi privati del diritto di attuare le proprie stronzate; poi c'è stato l'isterico attacco di Bossi diretto al governo Monti in cui oltre a ciarlare accusando di incompetenza i neoministri monteschi, accennava a non dare più per certa l'alleanza col PdL ed infine il distacco più totale. Qualcuno ha presente Ned Flanders? Il Giornale, prima giordaniano poi feltriano e ora sallustiano nei confronti della Lega è stato il vicino serafico e sempre calmo che si fa sempre mettere i piedi in testa, senza reqagire minimamente. E da questo articolo si capisce come il quotidiano, adirato dalla "diserzione" esplode in una deflagrazione di fango diretta agli ex alleati celtici, per dare sfogo agli anni in cui non gli era permesso di toccarli perchè tanto amici di Berlusconi e del PdL (foraggiatori ufficiosi del Giornale). Il brutto è che, nonostante mi sono sempre opposto allo schieramento del Giornale non posso che condividere lettera per lettera quello che il Giornalista Stefano ha da sparare nei confronti degli ex compagni di banco. Infatti lui attacca la Lega dalle fondamenta, affermando che il suo programma è stato annacquato parecchio col passare degli anni, cosa verissima dato che, per usare un esempio alquanto indiscutibile Bossi ha iniziato col desiderio di voler ripudiare l'Italia per poi governarla da ministro! Ridicolizza poi le parole di Calderoli che dice avrei voluto portarvi più risultati, parafrasandole facendogli dire che ammette la sconfitta; poi attacca di nuovo Bossi, che partecipa alla commemorazione della morte dell'ideologo della Lega Gianfranco Miglio nonostante Umberto stesso lo aveva insultato definendolo una scoreggia nello spazio, e come al solito la vèrve poetica di Bossi ci spiazza in modo sublime... Con questo la Lega , dato che il cavaliere non è più in grado di aiutarla, vuole tornare alle sue origini, con l'indipendenza della Padania al primissimo posto e tutte le altre schifezze che hanno costituito il programma politico delle camicie verdi, in poche parole quando la nave affonda i topi scappano, e i leghisti li imitano!


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venerdì 2 dicembre 2011

Riflessioni sullo sballo




Poco alla Radio si è parlato della droga, precisamente della possibilità di legalizzarla con questo governo. Come qualcuno dovrebbe già sapere io non amo questo tipo di sostanze però mi sono deciso di ascoltare per qualche minuto ciò che il programma radiofonico (per la precisione "Tutta la città ne parla") aveva da dire. La tesi sostenuta dagli ascoltatori "pro" che sono intervenuti è semplice e a suo modo condivisbile. Si dice ovvero di legalizzarla come la scelta di un male minore, dato che almeno i proventi di questi traffici (anche se sarebbero ugualmente dannosi per i consumatori) andrebbero allo stato e non ad un qualche spacciatore appartenente a qualche cosca criminale sia essa di matrice camorrista o cosanostrana. Come idea è quasi accettabile se prendiamo in esame qualche fattore. Per fare un esempio con il rendere legali droghe come la marijuana si potrebbe togliere una buona fetta di consumatori. e questa fetta è rappresentata dai giovani sballoni, che spessissimo (e non negatelo!) si drogano per due motivi, o perchè fa tendenza dato che il fidanzato della cugina del tuo compagno di banco lo fa insieme ai suoi amici e quindi è una cosa fighissima oppure al contrario perchè fumare erba, dato che non è consentito dalla legge fa tanto "lotta al sistema" e se quindi ti droghi sei un eroico ribbelle (Si, volevo proprio dire con due b per immedesimarmi al meglio). Se quindi si riuscisse a legalizzare la Marijuana l'effetto potrebbe essere in parte positivo: la seconda categoria, essendo diventato l'agognato Fumo un bene di consumo "socialmente accettabile" perderebbe in sostanza parte del suo valore simbolico di ribbellione e probabilmente anche la prima categoria ci perderebbe dato che l'emulato e almeno una parte dei suoi amici può benissimo appartenere alla seconda, e i tenaci sopravvissuti che continuano a volersi rovinare l'organismo farebbero comunque un favore allo stato anzichè al suddetto spacciatore.
Certo, una decisione come questa potrebbe diventare un'arma a doppio taglio,dato che l'Italia potrebbe diventare una meta preferita dagli squallidi fattoni e si potrebbe ricreare una situazione analoga ad Amsterdam in cui molti dei turisti non vanno più laggiù per ammirare i mulini a vento, mentre qui in Italia potrebbe succedere (ma, Dio, spero di NO) che un gruppo di giovani turisti europei o americani che siano, invece di vistare il Pantheon o il Colosseo preferiscano sostare ad un coffee shop...
Ammetto però che quello che propongo io possa essere fattibile dato che personalmente non credo che Monti possa dare importanza ad una problematica del genere, almeno per il momento anche perchè sinceramente non riesco ad immaginarmi Mario Monti seduto in un furgoncino della Wolkswagen intento a spipacchiare erba da un bong, sia in passato che nel presente!



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venerdì 25 novembre 2011

Diversamente competenti






Bossi, essendo finito il governo nanico non ha più legami di sangue col PdL dato che non lo può più assecondare non essendo al governo però su quello di monti ha ugualmente qualcosa (di ridicolo) da dire. Sentiamo qui: "Il governo Monti fa schifo, mi pare un governo di improvvisati". E lo dice lui, l'improvvisato per eccellenza, che citando le sue stesse parole "ho lavorato l'operaio, il perito tecnico, ho lavorato nell'informatica, ho studiato medicina (non laurenadosi, Nota personale) a Pavia, ho insegnato matematica e fisica". È così inefficente un governo di tecnici esperti? Facciamo un elenchino del governo precedente di alcuni dei ministri del precedente governo, da poco deceduto:
















  • Al Ministero degli esteri Franco Frattini, che molto professionalmente se la spassava alle Maldive durante l'invasione russa della Georgia dell'Estate del 2008 e nello stesso anno, a Dicembre era in settimana bianca durante l'assalto israeliano a Gaza.











Come Ministro dell'interno il caro Robbi Maroni, indagato per avere, nel 2008 ricevuto un succoso pagamento, praticamente sottobanco, per alcune "consulenze" alla fondazione Mythos.



















  • Al Turismo Michela Vittoria Brambilla, ex modella riciclata nella politica che, pur di non rimanere nel dimenticatoio ha fatto proposte discutibili come l'abolire la caccia al cinghiale e il palio! (indovinate nella foto chi è la cagna)








All'istruzione Mariastella Gelmini, ma soprattutto il suo tunnel svizzero-abruzzese, che a nostra insaputa consente in modo assolutamente spregiudicato il passaggio di infinità di neutrini clandestini per rubare lavoro ai nostri.








Al ministero delle pari opportunità Mara Carfagna. C'è bisogno di dire altro su di lei?












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venerdì 18 novembre 2011

Passi falsi e ottime decisioni

Il governo tecnico ha solo 2 giorni, ma tali giorni sono parecchio intensi e pieni di sorprese, piacevoli e non. Adorabile il Giornale che, come da copione cerca di far passare il nuovo presidente come un crudele tiranno che vuole rimettere la leggendaria ICI sulla prima casa che era stata tolta dal cavaliere (rimozione che ha contribuito a suo modo al tracollo dell'economia italica). Poi c'è l'abolizione del Ministero del federalismo sostituito (quasi provocatoriamente) col Ministero della Coesione in barba ai ridicoli piagnistei dei leghisti che sono sorti come conseguenza. Però non ci sono soltanto unicorni rosa che cagano arcobaleni in questo nuovo governo, o almeno, non tutto il team di Monti ha iniziato col piede giusto: accade che infatti il nuovo ministero dell'ambiente, Clini ha iniziato a dire che la TAV va fatta e che il nucleare è da considerare. Ovviamente la sua dichiarazione ha scatenato un vespaio per parecchi motivi. Tra le tante cose è paradossale che certe iniziative così osteggiate da ambientalisti e simili siano proposte così "sfacciatamente" proposte da un ministero dell'ambiente! Contiamo poi che per decidere cosa fare (ALMENO per ora) della faccenda del nucleare ne abbiamo discusso parecchio, facendo anche un Referendum i cui risultati hanno respinto l'idea di costruire le centrali. Come al solito nessuno è perfetto...

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mercoledì 9 novembre 2011

Il tramonto del cavalierato




Tengo a dire che disprezzo alquanto l'umorismo di Striscia la Notizia, però stavolta devo ammettere che mi sono fatto quattro sadiche (E NON ME NE PENTO) risate di gusto. La notizia in questione è che il team di Striscia ha voluto accompagnare le tanto sudate dimissioni del Premier con un Tapiro d'oro Extra Large, cercando di consegnarlo alla residenza romana di Palazzo Grazioli. L' "operazione" è purtroppo fallita perchè i mbembri della sicurezza della villa hanno impedito la consegna. la squadra di Striscia ha poi in virtù del suo stile provocatorio ritentato il colpo abbellendo il tapiro con parrucca e rossetto per farlo passare come escort. Anche questo tentativo è fallito, ma diciamolo, ne è valsa la pena e la scena deve essere stata divertente! La cosa che rende ancora più buffa la faccenda è il paradosso che si è creato: l'imperatore della televisione dello "sberleffo" e della comicità volgare messo alla berlina dagli stessi metodi che ha usato per imbambolare il popolo italiano negli ultimi 17 lunghi anni. Non avrei creduto di dire una cosa simile ma la dico: grazie Striscia per la tua satira da 4 soldi, grazie.




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sabato 5 novembre 2011

Reazioni diverse

Quella di Genova è una tragedia che ha messo in ginocchio un'intera città, senza contare che anche nel resto della Liguria ci sono stati problemi non da poco. La cosa però, come spesso succede ultimamente, non è stata diffusa al pari di altri lutti nazionali di geni dell'informatica, soldati o sportivi (non faccio nomi). Per fare un esempio (oramai banale, lo ammetto) sul buon vecchio Facebook ho trovato solo due persone (e io ho un numero non indifferente di contatti) a pubblicare un pensiero a riguardo. Io stesso ho saputo la cosa soltanto ieri sera grazie a Maurizio Crozza che, in un atto pieno di dignità ha deciso di non fare andare avanti l'episodio di Italialand, dopo aver ricevuto, durante le prove, la notizia della sua città natale in ginocchio. All'ora precedentemente programmata della trasmissione il giornalista Enrico Mentana lo ha intervistato ed era visibilmente scosso nel dare le scuse al pubblico per "non avercela fatta" a dire "The Show Must Go On" e proseguire senza colpo ferire il programma. Ha invece deciso che ieri sera non era più il momento della risata, per rispetto per le vite perse in questo evento. Tanto di cappello!
Poi, mezz'ora dopo l'annuncio torno a vedere la tv e facendo zapping trovo REGOLARMENTE in onda Colorado Cafè. Capite? A mediaset i comici quasi non hanno reagito, come se niente fosse successo, e non c'è stato il minimo spazio per un pizzico di rispetto. Sono questi i momenti in cui si vede la differenza tra la comicità più grossolana e volgare e quella di alto livello, fatta con creatività e qualità. Lì dove non soltanto la gag, lo sketch o la più picola è degna di questo nome ma anche l'artista che la crea sa esprimere in un momento adatto la sua umanità.

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giovedì 3 novembre 2011

A Roma l'unica cosa cosa sicura è che non c'è sicurezza

Un mesetto fa mentre giravo per la mia città ho letto uno dei manifesti del PdL che diceva di come il grande Alemanno abbia reso più sicure le strade di Roma mettendo, in tutta la capitale un totale di una trecentina di lampioni. Quando l'ho letto mi sono fatto qualche risata, pensando che che fosse semplicemente buffa come affermazione dato che i lampioni non sono armati di Ak 47 con cui possono difendere i romani che passeggiano la notte. Poi a metà ottobre c'è stato il cocktail Manifestazione degli Indignatos dove la tanto sbandierata sicurezza non è riuscita a gestire la violenza dei Black Bloc. Poi qualche giorno fa è arrivata la notizia di vari episodi di violenza nella città, l'ultima delle quali ha avuto come vittima un buttafuori di Tor Bella Monaca. E ieri notte c'è stato altro sangue. Stavolta ad essere presi di mira sono stati 5 giovani militanti del Partito Democratico che mentre cercavano di affiggere alcuni manifesti contro la mafia. Gli aggressori appartenenti a gruppi di estrema destra , aiutati dal buio e col viso coperto da caschi hanno aggredito, armati di barre di metallo e mazze di legno. Le vittime sono state portate per le lesioni riportate, al Policlinico Umberto I e all'ospedale Sandro Pertini. Dopo questa serie di preoccupanti episodi siamo ancora sicuri che Alemanno e il suo Team abbiano fatto Tombola per quanto riguarda la sicurezza della città di Roma?


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lunedì 31 ottobre 2011

Dolcetto o scherzetto




Obama ringrazia l'Italia: "Nostro grande alleato, è bello avere amici come voi". Se Barack voleva spaventarmi il giorno di Halloween, dicendo questa cosa ci è riuscito BENISSIMO.
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Con alleati come l'Italia, ho paura a pensare chi sono i suoi nemici.
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Il vescovo di Torino demonizza la festa di Halloween dicendo che assecondare spiritismo e macabro è un rischio per i bambini. Certo, la religione cattolica non ha nulla di macabro, prendiamo come esempio il guru trentatreenne che ha costruito le fondamenta di questa religione:


  1. Ha resuscitato un tale chiamato Lazzaro.

  2. Ha offerto ai suoi seguaci durante una cena il proprio sangue come bevanda alcolica e la sua carne come cibo ricco di carboidrati.

  3. Si riprende tre giorni dopo essere stato frustato, crocifisso e trafitto da una lancia come se niente fosse tranne che per un po' di buchetti molto fashion sulle manine.


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mercoledì 26 ottobre 2011

Due pesi e due misure

A "Ballarò" ieri Fini ha scatenato un vespaio, però sarebbe idiota negare che come cosa se la poteva benissimo permettere: ricordate qualche tempo fa, quando il presidente della Camera ha iniziato a distanziarsi sempre di più dall'imbarazzante influenza di Berlusconi? Appena si è capito che non lo si poteva p0iù considerare un alleato fedele fino al fanatismo e al masochismo, gli sgherri del Cavaliere gli si sono gettati con violenza con l'affare Tulliani, e per qualche mesetto gli hanno rotto assai le palle con questa storia, pretendendo anche le sue dimissioni. Ieri,interpellato si mette a ricordare che la signora Bossi è una babypensionata e come conseguenza si prende un fanculo da mister Bossi e di nuovo i suoi oppositori gli chiedono NUOVAMENTE di dimettersi. Prendiamo in esame la faccenda: i quotidiani berlusconici, si sa sono specializzati nel coprire di fango gli oppositori anti-nano e spesso le informazioni ottenute dalle fonti sono ingigantite per amplificare l'effetto del discredito, ieri invece Fini ha fatto la sua dichiarazione in una trasmissione televisiva, con tanto di contradditorio, dato che a difendere Bossi c'era la non brillantissima Gelmini. Ridicolo poi il commento di un leghista, Reguzzoni: «La Lega è una forza pacifica e responsabile, ma non tollera soprusi nè ingiustizie>> Come fa un partito come la Lega definirsi in modo così pacato quando si regge su correnti APERTAMENTE razziste e retrograde?
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sabato 22 ottobre 2011

Un Ritorno con Classe

La seconda edizione del programma Italialand di Maurizio Crozza la attendevo da un mese e passa quindi potete benissimo immaginare cosa ho fatto per una parte della serata di ieri. L'attesa è stata ben spesa, soprattutto per l'inizio vero e proprio della trasmissione in cui Crozza ha parodiato Umby Bossi (O meglio Forrest Bossi, dato che la scenetta era una citazione al film con Tom Hanks) in modo magistrale e creativo. Naturalmente non si è fermato lì facendo oltre ai suoi cavalli di di battaglia ( come le interviste à la Marzullo e Napolitano, che purtroppo ho trovato meno brillante del solito) alcuni pezzi totalmente inediti che sono riusciti a strappare qualche applauso e qualche risata (nella maggior parte dei casi amara). Per chi si è perso la puntata di ieri sera può spulciare sia da youtube che dal sito di La7. Per chi non lo sa la programmazione inizia alle 21e10 il Venerdì su LA7.


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mercoledì 19 ottobre 2011

Minivittoria


Dopo una pesante sconfitta come quella subita con l'ennesima fiducia al governo, ogni buona notizia è bene accolta. Ricordate il tanto ambito dalla feccia leghista "trasloco" dei ministeri da Roma Ladrona al Nord? Il sogno della Lega dei ritardati nordisti può definirsi ora nullo, dato che da Roma è partita una battaglia che ha portato alla cancellazione di tali ministeri nella sede di Monza e la pagamento delle spese legali da parte della presidenza del consiglio. Per quanto relativamente ridotta, questa è una battaglia vinta contro il presunto invulnerabile governo Berlusconi. Speriamo che questo piccolo evento possa portare un briciolo di speranza a chi, come il sottoscritto comincia a stancarsi di sentire che lo stato italiano sta sempre di più allontanandosi dai canoni europei per diventare una sorta di avamposto dell'Africa (senza offesa per l'Africa). Nella foto: Calderoli fa gli occhioni dolci sperando che a Roma cambino idea.


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venerdì 14 ottobre 2011

Fiducia malriposta

Il governo regge. Berlusconi ottiene la agognata fiducia necessaria a rimanere a galla e continuare a governare. Purtroppo una grandissima responsabilità di quest'ennesima vittoria nanesca è di alcuni membri del parito dei radicali e dell'SVP che hanno contribuito al fatale raggiungimento del quorum (mentre il grosso dell'opposizione si era accordato sull'assentarsi in parlamento) e quindi, come sempre più spesso succede il Nano sopravvive grazie all'imbarazzante mancanza di coesione dell'opposizione. E gli Italiani antiberlusconici come il sottoscritto sentono un sempre più acuto bruciore all'altezza dei glutei.


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mercoledì 12 ottobre 2011

Tutti giù per terra

La maggioranza va sotto. Scilipoti non ha potuto votare perchè assente in parlamento, intervistato si giustifica: i capigruppo della maggioranza non potevano farmi una telefonatina e avvertirmi che il governo rischiava di sprofondare? Così potevano discutere sulla parcella.
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Ora la segretaria dello studio di agopuntura di Scilipoti avrà il doppio del lavoro: dovrà gestire sia le visite che i voti a domicilio.
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Già vedo la pubblicità: Ti mancano dei voti? Per te c'è Squillypoti!
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La Russa fa fatica a parlare inglese correttamente tanto da impappinarsi nel bel mezzo di una conferenza stampa. Tra un ministro dell'istruzione convinto dell'esistenza di un tunnel elvetico-abruzzese e un ministro della difesa che quando parla sembra Super Mario non so cosa posso aspettarmi in futuro!



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giovedì 6 ottobre 2011

Frittate rivoltate

Il web questa settimana è stato un luogo ancora più caotico del solito con gli scioperi di Nonciclopedia e Wikipedia e come se non bastasse con la morte di Steve Jobs (di cui sono venuto a conoscenza si e no mezz'ora fa). Rassicuratevi non parlerò di tutte e tre queste cose, su Nonci ora che è tornata operativa (anche se senza il bellissimo articolo contro Fiasco Rossi) non ho nulla da dire e su Jobs a parte doverose condoglianze non saprei dove andare a parare. Rimane Wikipedia, anche perchè i cari servi dei servi (alias i giornalisti del quotidiano "Il Giornale") hanno inconsciamente contribuito alla mia ispirazione. Mentre su internet si fa strada la giusta indignazione per lo sciopero dell'enciclopedia online il Giornale esulta cogliendo l'occasione di attaccare Wikipedia con il solito metodo dello sputare fango, dicendo che l'intento di tale sito è "dare la possibilità di disegnare il vostro ritratto pubblico ai vostro peggior nemico". Se posso dire la mia quest'affermazione è sintomo di CHIARISSIMA coda di paglia, dato che se una persona sa di essere inattaccabile non accusa segni di paura di questo genere. Inoltre il giornalista che ha scritto l'articolo, tale Massimiliano Parente arriva anche a rigirare la frittata sull'argomento censura: ad essere oggetto di violenza non è la rete, che il governo attuale sta cercando chiaramente di limitarne a tutti i costi la libertà, ma i cattivi secondo il giornalista sarebbero gli scrittori di Wikipedia perchè colpevoli dell'istituzione nel sito di una dittatura dell'anonimato! Per finire in bellezza Parente conclude simpaticamente dicendo "Wikipedia chiude, alla fine è una bella notizia, alla fine purtroppo sarà solo una finta, ma io intanto mi godo l’attimo fuggente e "stappo lo spumantino e faccio cin cin con la mia Treccani." simboleggiando con la Treccani quella che è una fonte prevedibile e invariabile nel corso del tempo, perchè si sa, chi è dalla parte di chi comanda teme qualsiasi cambiamento che lo possa far scivolare dalla poltroncina tanto adorata. Farei poi notare che la Treccani è si una fonte di tutto rispetto, ma oggigiorno con la possibilità di usare la rete per una rapida ricerca è ben più immediato fare qualche clic e recarsi su Wikipedia piuttosto che rovistare in tutta la casa e cercare l'enciclopedia cartacea di turno, sfogliare pagine su pagine per trovare l'agognata informazione. Ma questo evidentemente al Giornale non sono riusciti a capirlo.

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lunedì 3 ottobre 2011

Non esisti, quindi TACI!





De Magistris ha qualcosa che manca alla maggior parte dei politici della Sinistra italica contemporanea, ovvero un carattere energico. E soprattutto sa rispondere con le rime alle provocazioni. Infatti al telegiornale di Tele Padania, che lo ha punzecchiato in modo rozzo e non troppo velatamente offensivo ha ribattuto, e con decisione. Il buon "Gigino" ha detto che non ha nulla da imparare dato che, come ha dichiarato il conterraneo Presidente della Repubblica italiana, la Padania NON ESISTE, e che quindi sarebbe ridicolo ascoltare i consigli dati da una rete televisiva che giudiziariamente parlando non esiste nemmeno. Il tutto detto in modo civile, aggettivo che per i leghisti è cosa sconosciuta e misteriosa.



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domenica 2 ottobre 2011

E i leghisti dove li buttiamo?

Devo ammettere che la notizia in questione l'ho letta mentre bighellonavo su Facebook, e incuriosito ho cliccato questo link. Per chi non è interessato a vedere il video appena linkato posso riassumerlo in poche parole: Due tizi padani, un maschio e una femmina, che chiamarli giornalisti è un ridicolo eufemismo mandano un messaggio pieno di rozzo sarcasmo diretto ai Napoletani e soprattutto a De Magistris, in cui dicono al buon sindaco di insegnare tramite un video esplicativo su come buttare i resti di una pizza presa in pizzeria (dato che, si sa i Napoletano mangiano UNICAMENTE colazione, ed in tutti i pasti colazione compresa) dividendo i rifiuti nelle varie categoire, ovvero carta plastica e umido. Il problema non è tanto il video ma quelo che lo accompagna, ovvero i commenti acidi dei due padani: la donna parla come se il pubblico fosse composto da una massa informe di imbecilli e l'omino si limita a dire qualche commentino acido per punzecchiare De Magistris riguardo alla trentennale emergenza rifiuti. E quindi il titolo che ho scelto pone un quesito ai due burloni: se la forchettina di plastica va nel contenitore dell' indifferenziato e il tovagliolino idem dove le cestino le testoline di cazzo come voi due?Citando un mio amico potrei mandarvi direttamente nell'inceneritore.
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giovedì 29 settembre 2011

Giorno di Svolta

Penso di non essere l'unico a credere che il PD, fin dalla sua nascita politica, non abbia mai dato veramente prova di voler cambiare concretamente il paese, ed è per questa mia rassegnata e pessimista opinione che sono rimasto stupito da quel che è successo oggi: Il piddì ha fatto passare in parlamento una proposta molto seria, ovvero l'estendere anche alla scuola pubblica parte dei fondi ottenuti dall'otto per mille della chiesa cattolica. Per fortuna il tutto non si è limitato ad una semplice massa informe di buoni propositi dato che tale iniziativa è stata supportata tanto da "sconfiggere" il governo, che vi si è ciecamente opposto per preservare gli interessi suoi e della chiesa. È a dir poco inquietante osservare di come questo governo attuale si scagli così violentemente contro un'iniziativa che potrebbe risollevare le tristi sorti dell'istruzione italiana. Congratulazioni al Partito Democratico per questa vittoria, sperando che non sia la prima e che dopo questa dimostrazione di "cosiddetti" non sia un caso più unico che raro nella sua politica.



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martedì 27 settembre 2011

Risvegli pesanti


Sarò sincero. A parte il fumetto Dago e poco altro, non sono un avido lettore di fumetti. Odio il periodo storico della conquista del West e di conseguenza snobbo senza pensarci troppo Zagor e similari. Non impazzisco per il genere horror e a parte qualche videogioco del PC "consumo" pochi prodotti del genere, e quindi non ho la passione per Dylan Dog. Nonostante questo non sono un idiota: riconosco perfettamente che il fumetto italiano ha la sua valenza, basti pensare che, col raccapriccio dei fan gli statunitensi hanno persino girato un film su Dylan Dog. E quindi non posso rimanere indifferente dato che ho saputo, pochi minuti dopo avere iniziato la giornata, della morte avvenuta ieri, all'età di 79 anni, di Sergio Bonelli, che ha creato il fumetto Zagor e ha reso conosciuto a livello internazionale con la i maiuscola quello che è considerato il capolavoro di Sclavi. È sempre un colpaccio leggere queste notizie, dato che, in Italia coloro che creano prodotti di alta qualità, di qualsiasi campo, sia esso cinematografico, letterario, gastronomico o scientifico) sono sempre di meno e dilagano invece creatori alquanto scarsi(vedi Moccia ed altri produttori di infimo ciarpame) che non danno certo lustro all'Italia.
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giovedì 22 settembre 2011

Senti chi ciarla




Di solito il cambio di gestione delle attività cerca di dare almeno l'apparenza di un effettivo cambiamento. Per assurdo se un ristorante cambia cuoco le specialità culinarie potrebbero venire sostituite da altre, può cambiare di conseguenza la clientela e tante altre cose, o un Pub può cambiare gestione e variare la scelta di cocktail disponibili, musica fatta ascoltare e tante altre cose che non mi vengono in mente. In altri casi no: cambia il "capoccia" ma rimane tutto come prima. Il Giornale è uno di questi. Dopo qualche tempo trascorso sotto la guida di Giordano e poi di Feltri lo scettro è passato a Nosferatu, all'anagrafe Alessandro Sallusti, ma sotto questi 3 bei signori la "merce" esposta sul giornale è sempre la solita: articoli pieni di acidità, sarcasmo di infimo livello e tesi a minimizzare sconfitte del regime nanesco e le (purtroppo non troppe) vittorie di chi vi si contrappone, apologie del Cavaliere e soprattutto bombardamenti a base di fango su chi osa dubitare della maestà di Berlusconi. Oggi (e non è la prima volta) la vittima è il presidente Obama, accusato di farsi mettere i piedi in testa dal Presidente turco Erdogan e di essergli sottomesso. Quello che il servetto di Sallusti in questione non comprende è che:


(1) Obama non può permettersi di fare lo sbruffone con la Turchia, perchè non è intelligente attirarsi l'odio di una nazione perennemente in bilico tra Occidente e Oriente e dotata di una potenza militare non trascurabile.


(2) La "sottomissione" di cui parla il Giornale non è nata grazie al buon Barack, ma grazie a George W. Bush, che fin dal 2003 ha trovato una certa ostilità nei confronti della Turchia, tanto che quest'ultima ha negato agli U.S.A. il diritto di far transitare le sue truppe dirette in Iraq e si è sempre trovato in rapporti delicati con la Turchia (e guarda un po' la coincidenza, il sottomesso George W. Bush è stato, fino alla sua "morte politica" uno dei più grandi amici di Berlusconi)


(3) È a dir poco ridicolo che il Giornale, noto lacchè di Berlusconi accusi di servilismo qualcuno, sia perchè il Giornale stesso bacia i tacchi del Cavaliere, sia perchè, se non scoppiava la guerra contro Gheddafi, forse ora Berlusconi non si limiterebbe a baciare le mani di Gheddafi ma le sue labbra potrebbero toccare anche ben altre parti del corpo del Rais libico (e forse non solo in senso metaforico).


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lunedì 19 settembre 2011

Soprese settembrine

Oggi mi sono dovuto sottoporre ad un regolare controllo in ospedale (per la precisione il San Camillo Forlanini di Roma) per motivi che non spiegherò, dato che non hanno alcuna rilevanza in quello di cui voglio trattare nel post. Quello che mi interessa principalmente è invece un cambiamento che ho notato, probabilmente conseguenza dei giochini tremontiani di questi recenti tempi, ovvero quello del prezzo della visita. L'ultima volta che sono andato in quest'ospedale risale più o meno a metà Giugno e allora ho dovuto pagare la modesta cifra di 16,91 euro, e uscito dal Centro delle prenotazioni mi sono dovuto recare all'edificio dove mi aspettava la visita, una struttura non in perfette condizioni e dotata di ascensori non molto affidabili e un intero piano chiuso al pubblico per lavori. Detto questo accompagnato da un caldo non indifferente mi reco nella sala d'attesa, con il condizionatore d'aria rotto perchè il personale è stato costretto, a causa della carenza di fondi, ad acquistarne uno di qualità non eccelsa. Finita la visita esco dal complesso ospedaliero, con qualche edificio un po' rovinato (se non addirittura in disuso). Oggi invece torno, mi reco verso il Centro Prenotazioni e, dopo una coda relativamente breve mi appresto a pagare trionfante i 16 e 91, venendo a sapere però che il prezzo è aumentato, e in proporzione non in modo indifferente, ovvero 10 euro supplementari tondi tondi. Un po' stupito e imbarazzato pago, ed esco. Mi incammino verso il secondo edificio, che non è cambiato di una virgola nè all'esterno nè tantomeno all'interno (ho rischiato di rimanere bloccato nel suddetto ascensore inaffidabile) e faccio la benedetta visita. Penso sia evidente da come ho scritto che, nonostante un maggiore prezzo, il servizio non è migliorato e la cosa mi rende perplesso. Ricordo che qualche anno fa, quando frequentavo ancora il Liceo ho visto Sicko, il documentario di Michael Moore sul sistema sanitario statunitense, dove il regista e alcuni intervistati ritenevano ottimi invece il sistema francese e quello italiano, considerandoli all'avanguardia e soprattutto usufruibili da tutti. Ma a quanto sembra, il governo di adesso vuole toglierci anche questo motivo di orgoglio.

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giovedì 15 settembre 2011

Uno sforzo ignorato

18 anni fa moriva, il giorno del suo compleanno, il sacerdote siciliano Don Pino Puglisi. Per chi non lo sapesse (mi auguro pochi) Don Puglisi è stato un prete che ha speso gran parte della sua vita a combattere la famiglia di cosa nostra del Boss Leoluca Bagarella nel quartiere Brancaccio di Palermo, come gli è stato possibile. E ha dovuto pagarla, e cara, con la sua vita. Per cosa è morto Don Puglisi? Per portare umanità agli abitanti (soprattutto per quanto riguarda i bambini) di Brancaccio, dove era parroco e dove è nato lui stesso. Don Pino è morto cercando di dare un segnale alla sua terra natia, ma soprattutto la speranza. La speranza di far vivere ai bambini un'infanzia vera e degna di questo nome, e non una piena di sofferenza e paura. La speranza di poter studiare e sconfiggere l'ignoranza, invece di lavorare per le famiglie di Cosa Nostra, che sia quella di Bagarella o qualsiasi altra, per poi quasi inevitabilmente farne parte. E sopratutto scoprire che esite un alternativa all'essere dei criminali, che è possibile vivere onestamente. Ma cercando di educare i bambini di Brancaccio e tutti coloro che venivano nella sua parrocchia ad ascoltare le sue omelie in cui attaccava apertamente l'operato della Famiglia, Puglisi ha attirato l'odio di Bagarella, che ha ritenuto scomodo l'allontanamento di possibili piccoli seguaci. Ed è così il 15 Settembre 1993 il sicario Salvatore Grigoli, spalleggiato da altri killer uccide Don Pino con una pistola, davanti al portone della sua casa. 18 anni dopo a Palermo si ricorda di Pino, con tanto di proiezione di "Alla luce del sole" del regista Roberto Faenza, film che ne racconta la storia, un concerto e una fiaccolata notturna in suo onore, ma il resto dell'Italia? Ho esaminato il palinsesto televisivo di oggi e non c'è, nemmeno quest'anno la proiezione del film che ho sopra citato. C'è forse il pericolo che chi guarda la televisione si renda conto che non ci sono più sacerdoti coraggiosi come Don Pino? Che si renda conto che la Mafia c'è ancora ed è ancora regnante nel sud? Quasi vent'anni dopo troviamo in Italia una chiesa che invece di proteggere i fedeli (ma non solo loro!) dalla criminalità si impegna solo per contare i suoi soldi succhiati all'Italia tramite l'otto per mille e per difendersi da accuse di pedofilia, e un governo che invece di condannare i membri di Cosa nostra li chiama Eroi (vedi il buon Mangano).

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domenica 11 settembre 2011

Tour Eretico: Io c'ero






Ieri sera il Tour Eretico ha fatto una tappa nell'auditorium di Roma. Devo ringraziare profondamente un amico per avermi messo a conoscenza dell'evento, e sopratutto per avermi acquistato un biglietto per potervi partecipare. Non sono mai stato un "concertaiolo", dato che di solito so a malapena i testi delle canzoni che ascolto (Vergogna cada su di me) e tendenzialmente dopo un'ora e mezza di musica tendo ad annoiarmi così. Con Capa non è stato così conoscevo tutte le canzoni e non mi sono sentito un ignorante della peggior specie come è invece successo ad un concerto dei Within Temptation, durante la mia troppo breve permanenza a Budapest, in cui sapevo a fatica qualche ritornello. D'altronde con Caparezza non si assiste solo ad un musicista colto che riempie di chicche e citazioni, a volte molto raffinate i testi delle sue canzoni, ma ha una presenza "teatrale" molto influente, e riesce intrattenere il pubblico non unicamente con le sue canzoni ma anche con intermezzi divertenti con cui parla al suo pubblico, spesso (Giustamente) adorante. La scelta dei pezzi ha incluso canzoni di tutti i suoi album iniziando con un 'entrata in scena demenziale seguita da "Ilaria condizionata" dell'album "Le Dimensioni del Mio Caos". È stata la prima volta che ho visto il cantante dal vivo (anche se purtroppo non da distanza ravvicinatissima) e questo ha dato la sua considerevole soddifazione. Purtroppo si porta ancora dietro nel suo "staff"quel figaccione musicalmente insipido detto Diegone. Nessuno è perfetto, nemmeno il mitico Capa.




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giovedì 8 settembre 2011

Un imbecille da competizione


Accade in quel di Bologna l'ennesima prova del comportamento a dir poco ridicolo dei leghisti. Un 52enne friulano è stato multato per aver parcheggiato in un divieto di sosta, non contento della giusta contravvenzione ha pensato bene di prendere a insulti e parolacce i vigili colpevoli di averlo beccato, aggiungendo che tali vigili "dovrebbero prendersela con Marocchini e Maghrebini" e non coi Padani D.O.C. come lui. Il coglione ha anche minacciato di procedere per vie legali perchè, avendo un permesso per handicappati (lo credo bene, con un cervello così tarato puoi soltanto : ad essere un handicappato, almeno mentalmente parlando) . Il risultato è stato esilarante dato che a prendersi l denuncia è stato lui, per oltraggio a puibblico ufficiale e il suo ipotetico permesso sono in corso accertamenti (quindi potrebbe persino essere che il leghista oltre che coglione e leghista è anche un meschino bugiardo). E questa è la cosa divertente. La cosa ben meno piacevole è sapere che incapaci simili hanno il diritto di voto allo stesso modo dei cittadini degni di questo nome e hanno avuto il loro ruolo nel portare all'Italia una squadra di governo formata da ignoranti e incompetenti.
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martedì 6 settembre 2011

il guardiano degli innocenti di Andrzei Sapkowskij





Lo ammetto. Ho sentito nominare questo autore polacco per la maggior parte grazie alla mia passione per i videogiochi di ruolo, e non in modo "indipendente" .Fatto sta che che dopo aver provato il videogioco The Witcher (dell'anno 2007, ma giocato e recensito dal sottoscritto nel 2009) è maturato in me un certo interesse per l'autore ma lì per lì non ho saputo dissetare tale "sete" e mi sono arrangiato. Pochi giorni fa in un giro in libreria trovo questo libro con il nome di Sapkowskij stampato sopra. decido di procurarmelo. Soldi ben spesi perchè lo ritengo interessante e dotato di uno stile scorrevole. Parlando del contenuto "Il Guardiano degli Innocenti" è una raccolta di racconti, i quali narrano alcune avventure dello "strigo" (una non riuscitissima traduzione del termine originale polacco Wiedzmin inglesizzato a sua volta in Witcher) Geralt di Rivia. Lo strigo è considerato dalla gente comune un "male necessario", un combattente ferrato nelle arti magiche e alchemiche, "specializzato" nell'uccisione di mostri, e per raggiungere tale eccellenza è stato costretto ad abbandonare, lui stesso, parte della sua umanità. Infatti Geralt, e tutti gli ormai pochi strighi di questo mondo fantasy per via delle varie conseguenze del loro addestramento/trasformazione hanno i capelli bianchi (per via delle varie sostanze assunte per divenire cacciatori di mostri), talenti e riflessi superiori alla media e di conseguenza sono considerati personaggi scomodi dagli umani "normali", che si limitano ad ingaggiarli e a cacciarli al più presto, per ignoranza e superstizione.I sei racconti sono intervallati da brevi capitoli che rappresentano dei flashforward che vedono il buon Geralt alle prese con la guarigione da una dolorosa ferita riportata in una delle sue imprese (la prima narrata nel libro), in un antico tempio abitato da sacerdotesse. Qui però non ha vita facile dato che i ricordi dolorosi del suo amore per la bella Yennefer lo tormentano insieme a due cavalieri suoi nemici. Ma il piatto forte è nel passato del protagonista. Il buon Sapkowskij propone ai suoi lettori alcune storie originali che, in alcuni casi strizzano l'occhio alla letteratura fantastica. Non mancano "citazioni" alle favole classiche, rese ben più mature e portate in un contesto più cupo pieno di spunti interessanti e tematiche ben più mature del fantasy "standard".



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lunedì 5 settembre 2011

Sorpresa! (Ma anche no)




Alla fine è successo, ma va detto che un po' me lo aspettavo: Berlusconi riprende da Alfano lo scettro della candidatura del 2013, le reazioni sono molte sia dall'uno che dall'altro fronte, ma non le ritengo di eccessiva importanza per cui non sento la necessità di parlarne, sopratutto perchè, come ho detto è un evento che si poteva benissimo ipotizzare. Guardiamoci in faccia: Berlusconi sta perdendo colpi (anche se il tutto è silenziato da una curatissima rete di mass media, da una demagogia della più rudimentale specie e dalle menti ormai atrofizzate e apatiche dei cittadini italiani che si fanno sentire unicamente nei casi più estremi) e deve salvarsi la faccia. Alfano è, si uno dei fedelissimi del Nano ed è utile a livello cosmetico dare le redini ad un volto (relativamente!) nuovo del PdL, tuttavia Alfano non è in grado di accumulare lo stesso numero di seguaci di Berlusconi, tanto che probabilmente molti dei sostenitori di Berlusconi potrebbero diminuire la propria fedeltà ad un governo non retto dal loro prediletto, o addirittura ritirare del tutto il proprio sostegno. E Silviottolo ha bisogno di tutto il suo potere per provare a sopravvivere al 2013, in caso contrario si rischierebbe tutto mettendo al potere un fantoccio che rischia di crollare sotto le responsabilità ereditate dal Cavaliere.


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lunedì 22 agosto 2011

Governo ladro o più semplicemente INCOMPETENTE?

Qualcuno forse si chiederà perchè sono stato assente per un discreto numero di giorni. La riposta è che tra un troppo breve viaggio a Budapest, una lunga mancanza di ispirazione e la solita pigrizia mi hanno costretto al silenzio stampa. Appena tornato dall'Ungheria sono venuto a sapere della manovra finanziaria che ha tanto fatto piangere il nostro premier che si è asciugato le lacrime con un fazzoletto di purissima seta e qui non ho avuto molto di originale a parte bestemmie non pubblicabili, in seguito ho saputo della voglia di neutralizzare i piccoli comuni e non ho avuto nulla da dire. Poi ieri per puro caso mi sono imbattuto in un'altra notiziola, e stavolta non riesco a stare zitto. 6 frequenze televisive in crisi, dal valore complessivo di 3 miliardi di euro potrebbero essere vendute a reti televisive in grado di investire una tale ragguardevole cifra, che potrebbe finire dritta nelle casse statali e contribuire ad alleggerire la penosa manovra tremontiana inflitta all'Italia. Sarebbe tutto perfetto e invece no. Il governo Berlusconi ha optato per REGALARE queste frequenze alle varie reti televisive nazionali. Come direbbe il Bersani crozziano <> Stiamo subendo una manovra che mutilerà ulteriormente i fondi dello stato italiano e ci mettiamo a fasre i Babbo Natale? Per fortuna l'opposizione si è comportata bene e ha fatto il suo lavoro, cioè opporsi a questo macello. Ora è pronto un emendamento per fermare questa catastrofe però una cosa simile dovrebbe far riflettere: il governo non sa gestire in modo decente le proprie risorse e rischia di danneggiare gravemente lo stato italiano. Siamo sicuri di potere dare fiducia ad un governo così (per usare un pietosissimo eufemismo) maldestro?
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mercoledì 3 agosto 2011

La Torre del Tempo di Sergej Luk'Janenko


Quando sono a Roma da molto tempo a questa parte oramai per pigrizia la mia attività di lettura di svago si limita esclusivamente a qualche fumetto. Per fortuna, in mancanza della droga videoludica e del computer in generale riesco ancora a divorare libri l'ho provato questi giorni in campagna. Ho letteralmente assaltato questo libro, opera di uno dei miei scrittori preferiti. E vi dirò perchè mi attrae tanto. Luk'Janenko ha uno stile molto scorrevole, tanto che ho letto 430 pagine in meno di tre giorni e condisce tutto con citazioni letterarie, (in un passo de "la torre del tempo" arriva addirittura a citare una sua stessa opera e il proprio nome!) musicali e persino videoludiche. Una particolarità del romanzo è che all'inizio di moltissimi capitoli (scritti rigorosamente in prima persona) vi sono voli pindarici che, a mio parere risultano pieni di spunti che riportano per qualche attimo il lettore fuori dal contesto del romanzo e lo invitano a riflettere su argomenti di vario genere, siano essi di tipo etico-morale, o riguardanti episodi di vita quotidiana se non quotidianissima, o persino riflessioni di tipo scientifico. Ma passiamo al plot vero e proprio. Kirill è un venticinquenne russo che vive a Mosca in un modesto appartamento insieme al suo cane, un fedelissimo terrier che possiede da 3 anni e ha un impiego manageriale in una ditta di informatica . Un giorno però si reca a casa trovando una situazione paradossale, il suo adorato cane gli è apertamente ostile, come se non lo conoscesse minimamente, appartamento è stato completamente riarredato e al posto suo vi abita una giovane donna che dopo una discussione con il protagonista difeso dai suoi vicini di casa riesce ad avere la meglio perchè dai documenti che possiede risulta di essere in regola e di non avere rubato il domicilio a Kirill. Senza una casa il protagonista si ritrova smarrito e vede la sua intera vita che gradualmente viene cancellata: al lavoro non risulta più come impiegato e qualsiasi documento certifichi la sua identità non esiste più, persino la sua carta d'identità diventa illeggibile e si sgretola. La disperazione è sempre più opprimente finchè una strana telefonata non lo guida fino ad una stazione moscovita, dove trova una misteriosa torre idrica. Kirill apre la porta di questa e dopo un sonno ristoratore si accorge di essere parte di un disegno più ampio: la vita del ragazzo è stata "cancellata" per farlo diventare un "funzionale", una sorta di "Superuomo" in grado di arrivare all'eccellenza in un campo, a patto si trovi in una determinata area geografica. In particolare Kirill è divenuto un doganiere, ed è incaricato di gestire la sua nuova casa, che è una sorta di crocevia tra diversi mondi in ognuno dei quali il tempo ha seguito un andamento diverso da quello che noi tutti conosciamo...
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sabato 30 luglio 2011

Un capro espiatorio

Bossi, e spesso i i leghisti in generale hanno bisogno di sparare ogni tanto qualche cazzata, se no, poverini non si sentono realizzati, e per sentirsi tali a volte le devono dire DAVVERO grosse, prima c'è stato Borghezio che condivide le idee di Breivik e ora Umberto punta il dito contro il povero Napolitano, accusandolo di essere stato lui a volere la guerra in Libia e non il nanico e un tempo stempiato amichetto della Lega. Invece sappiamo tutti come è andata: prima Berlusconi aveva un rapporto a dir poco idilliaco col buon Gheddafino e ha anche preteso che il leader libico fosse onorato con frecce tricolore a tema e un'accoglienza principesca. Poi c'è stato il patacrac con la rivoluzione in Libia, che ha fatto capire allo Chevalièr che forse aveva puntato sul cavallo zoppo. E da lì ha iniziato a imbarazzarsi e a smettere di trattarlo come l'anima della festa cominciando invece a vederlo come lo sfigato di turno e di conseguenza ad ignorarlo. Poi c'è stato l'intervento della Nato e lui nonostante il ritardo alla fine è dovuto entrare in guerra, ed è stato lui a deciderlo, non il povero Napolitano. Non credo infatti che il buon Giorgio ha costretto Silvio a dichiarare guerra ai libici minacciandolo con un coltello alla gola. Però evidentemente Bossi questo o non lo ha capito o fa il finto tonto e invece di accusare un alleato che seppure imbarazzante lo fa campare al governo, sceglie di attaccare il mite Napolitano perchè, così almeno ha qualcuno con cui sfogarsi in modo non autodistruttivo.
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martedì 26 luglio 2011

Call Of Feltri: Borghezio Warfare




Come premessa vorrei dire che il titolo dedicato a Borghezio per il suo ambiguo intervento sulla strage in Norvegia, manifestando sia una condanna della violenza efferata, ma condendo il tutto con il pubblico sostegno delle idee espresse dal maniaco (e affermazioni del genere in un paese civile dovrebbero bastare per condannarlo ad una discreta permanenza in un carcere, possibilmente come raccoglitore di saponette nelle docce) e a Feltri in onore della sua ignobile affermazione sulle vittime di Utoya, ritenute codarde (vorrei vedercelo, io, a cercare di placcare un invasato armato di mitragliatrice) Per quanto riguarda l'immagine essa è invece un fotogramma del videogioco Call Of Duty Modern Warfare 2. In particolare la foto è tratta da un livello del gioco che ha dato vita a tantissime discussioni per via della crudezza di ciò che è stato rappresentato ovvero un gruppo di terroristi russi che fanno irruzione in un aereoporto civile russo portando in atto una carneficina di innocenti in cui il giocatore, un agente Cia in incognito, è costretto o a partecipare lui stesso impallinando qualche civile o assistire impotente al massacro limitandosi a difendersi dal personale dell'aereoporto in grado di fare fuoco sulla squadra di invasati. Ed è contro scene come queste che ultimamente i media si sono accaniti accusando i videogiochi di avere instillato in menti come quella di Breivik pensieri di follia omicida. Il tutto senza accorgersi di una cosa. Breivik è, si, un pazzo che a detta di conoscenti aveva interessi nella videoludica, ma non penso che si sia voluto imbarcare in un impresa tanto orrenda perchè pochi minuti si era entusiasmato giocando a Call Of Duty,Medal Of Honor o Pacman e che volesse prolungare il divertimento facendo pratica su bersagli umani. Senza contare che invece di incolpare un gioco elettronico bisognerebbe togliersi il prosciutto dagli occhi e vedere le cose come stanno: le idee di Breivik non sono certamente nate dal nulla, ma sono una degenerazione (ulteriormente incivile) di posizioni politiche che nella società occidentale contemporanea iniziano a divenire una costante: basti pensare a tutti i mini e macro partiti che stanno diventando sempre più popolari, come Lega Nord, e Forza Nuova parlando di esempi italici ma anche la BZO austriaca. C'è quindi da comprendere che di Breivik ce ne potrebbero essere molti di più, e qualcuno, di poco meno instabile ricopre già cariche istituzionali.



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venerdì 22 luglio 2011

Impegni piccanti

Oramai sfruttare le risorse dello stato italico per i propri capricci è diventata una sorta di prerogativa per i membri del PdL: oltre al Silvione anche i suoi sottoposti non si fanno scrupolo nell'usare tali privilegi. La cara Polverini infatti ha fatto uso di un elicottero per raggiungere Rieti per un importantissimo evento determinante per il suo ruolo di presidente della regione Lazio: la festa del peperoncino a Rieti. Già il fatto che ci va in elicottero e non con mezzi normali è motivo di riflessione, ma ditemi perchè invece di lavorare si imbatte in divertenti scampagnate.

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sabato 9 luglio 2011

Un ritardo dispendioso

Di norma si può dire semplicemente che Berlusconi non mantiene le promesse fatte per quanto riguarda quelle che rigurdano lo stato che governa, ma a onor del vero va detto che anche a Sinistra qualche volta è successo altrettanto. Però Berlusconi non si limita a deludere in decisioni statali ma anche in casi meno determinanti. Accade infatti che a Lampedusa era prevista una visita del premier, il quale avrebbe dovuto, insieme alla figlia Marina controllare i lavori della sua fantomatica nuova villa . Tuttavia l'attesa non è stata soddisfatta. E non solo! Pare infatti che la permanenza era già stata organizzata a puntino: era stata predisposta una scorta per Cavaliere e figlia consistente in mezzi di proprietà della polizia, erano state preparate le vetture con cui i due avrebbero potuto visitare Lampedusa, che sono state fatte sbarcare da un apposito traghetto proveniente da Agrigento. In parole povere non solo Lampedusa rimane a bocca asciutta e non riceve la gradevolissima (dipende dai gusti) visita del premier gnomesco, ma è stata anche costretta a mobilitare fondi e risorse dalla dubbia utilità che finora sono andati platealmente sprecati.

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domenica 26 giugno 2011

Non solo un detective


Sono in imbarazzante ritardo, ma mi rifiuto di non spendere qualche riga per ricordare Peter Falk, morto il 23 Giugno all'età di 83 anni. In Italia la sua fama è dovuta per la maggior parte alla storica serie tv "Colombo", tuttavia essa è solo la punta dell'Iceberg. Peter Falk si è anche dato da fare sul Cinema, lavorando a fianco di registi come Alfred Hitchcock e attori del calibro di Katherine Hepburn e Tony Curtis, senza sfigurare minimamente interpretando personaggi ben caratterizzati e simpatici. Curiosamente, nonostante fosse di origini Russo-polacche, l'attore è diventato famoso interprentando personaggi italiani e italoamericani recitando in film come Italiani Brava gente, La Grande corsa e Angeli con la pistola. La morte di Peter Falk è la perdita di un attore unico nel suo genere che con i suoi personaggi ha contribuito non poco alla storia del cinema.
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giovedì 23 giugno 2011

Doveroso post pseudopatriottico





Nonostante io sia a tutti gli effetti un romano di Roma non mi sono mai sbilanciato, odio il calcio e non tifo la squadra della mia città a parte alcuni casi preferisco scrivere italiano piuttosto che nel mio dialetto. Inoltre Roma è piena zeppa di "Tamarri" come quelli che si vedono adesso in quella squallidissima trasmissione televisiva-reality Show di cui non voglio nemmeno fare il nome; oltre a questo è anche piena di fascisti e similari :già il fatto che i romani hanno eletto sindaco Alemanno, ex membro dell MSI e presidente della regione la Polverini ne è un chiarissimo segno. Tuttavia non posso che oppormi a quello che ha dichiarato Castelli. Il simpatico leghista dagli occhietti porcini ha infatti detto pubblicamente che i romani sono arretrati culturalmente. E lo dice un tizio che fa parte di un partito politico che fa del razzismo uno dei suoi punti chiave. Un partito che ogni anno si riunisce in festini al limite del ridicolo con copricapi da imbecilli (vedi immagine scelta come copertina del post!). Un partito italiano che disprezza pubblicamente lo stato italiano. E questo partito è così rozzo e schifoso che mi trovo a concordare pienamente con la risposta dei suddetti Alemanno e Polverini che chiedono giustamente pubbliche scuse di quanto sia stato detto. Spero solo che i due pidiellini non siano leggeri come sono stati mesi fa, col banchetto riparatore a suon di pajata e coda alla vaccinara. Perchè se succederà di nuovo così inizierò davvero a vergognarmi di essere romano.



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