martedì 25 gennaio 2011

Dicerie preoccupanti

Pare che serpeggi tra le file del PdL l'ennesima idea per far uscire indenne il Silviottone dal bordello che si è creato col caso Ruby. I furbi pidiellini vorrebbero infatti fare in modo che casualmente che l'età minima per entrare nella maggiore età (mai verbo fu più indicato) si abbassi dai diciotto ai diciassette o persino sedici anni! Ho poco da dire a riguardo, perchè potrei sembrare eccessivamente banale lascio a voi lettori (sempre se cer ne sia qualcuno) l'ardua sentenza.

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sabato 22 gennaio 2011

Divergenze d'opinioni

Ritengo sempre più grottesca la differenza di mentalità che vi è tra quella dei sostenitori del governo berlusconiano e quella dei suoi (purtroppo non molti) oppostiori. Tale abisso si può facilmente notare in eventi come questo. Saviano, causa l'importante contributo che ha dato alla letteratura internazionale (non dimentichiamo infatti che il suo lavoro di scrittore è apprezzato anche all'estero e non solo in Italia) e sopratutto all'amore per la legalità, ha ricevuto una laurea ad-honoris causa in giurisprudenza all'ateneo di Genova. Roberto ha deciso di deciare questo suo premio ai Magistrati Boccassini,Sangermano e Forno. Essi sono oggetto di accuse infamanti solo perchè hanno fatto il proprio dovere di magistrati. È buffo leggere dalle righe di Libero, giornale che come ben sa qualcuno di voi non ritengo molto valido come giornale o anche solo come utilizzo di carta (o nel caso del sito web del quotidiano in questione, caratteri e secondi preziosi della mia connessione internet). Secondo il giornale belpietrino infatti, a subire il "momento" difficile è Berlusconi, che invece di svolgere il suo ruolo di premier partecipa a bunga bunga e gioca con i procedimenti giudiziari sia suoi che quelli di una neomaggiorenne, insultando anche le istituzioni civili dello stato che lui stesso governa.Ancora più tragicomica è la reazione sconcertata di Marina Berlusconi alla dedica di Saviano: "Mi fa letteralmente orrore che una persona come Roberto Saviano, che ha sempre dichiarato di voler dedicare ogni sua energia alla battaglia per il rispetto della libertà, della dignità delle persone e della legalità, sia arrivata a calpestare e di conseguenza a rinnegare tutto quello per cui ha sempre proclamato di battersi." E se mi permettete quello che ho appena citato è un controsesnso per ogni individuo che dà la giusta stima nei confronti della legge: come può infatti un uomo "calpestare la legalità" se sta difendendo dei magistrati, cittadini che per professione hanno il compito di gestire parte della giustizia di uno stato degno di questo nome?
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lunedì 17 gennaio 2011

Momento privato di un uomo pubblico


Me lo sento, anche stavolta il Piddì starà zitto, o addirittura prenderà le difese di questo pidiellino. A quanto pare Arena, un assessore del PdL di Rapallo ha mostrato il 28 Aprile scorso un orgogliosissimo e innegabile saluto romano insieme a simpatizzanti "postumi" della Repubblica di Salò Dato che l'evento è successo 9 mesi fa qualcuno tra i lettori si chiederà se ho esaurito le idee e sto raschiando il fondo del barile riciclando notizie antidiluviane. Per fortuna mia non è così l'immagine è stata è stata diffusa parecchio in ritardo solo pochissimi giorni fa grazie al Secolo XIX e sta ricevendo solo ora un discreto boom di popolarità. Il fatto è da una parte comico, per le giustificazioni (orribilmente contraddittorie) che usa Arena per non fare figure di merda (a mio parere fallisce in modo ridicolo) dato che prima dice che il suo è stato fatto in vesti private e non da assessore, subito dopo (forse perchè ha capito che la sua affermazione era alquanto inopportuna) ha anche detto che il gesto è stato equivocato e non era un saluto romano, ma un semplice ciao con la mano(DI MASSA!!!!) immortalato nel momento preciso in cui la mano formava un gesto pericolosamente simile a un saluto fascista! Visto che c'era poteva anche dire che, per puro caso al momento immediatamente successivo al clic della macchina fotografica un'aquila d'oro si fosse messa in posa davanti alla bandiera tricolore per dire "Italia 1!"rendendo la bandiera casualmente simile a quella dei Repubblichini. Chissà se qualche democratico furbo si accorgerà di questo evento per provare definitivamente che le idee dei berlusconici sono troppo vicine a quelle del ventennio! Ma forse sono troppo ottimista...
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giovedì 13 gennaio 2011

Chi non muore si rivede, PURTROPPO


Quasi avevo felicemente dimenticato l'esistenza di questo incoerente e irritante essere dall'erre moscia, peccato che ora riguardo alla questione Marchionne . E come sempre si umilia da solo dato che dimostra la sua carenza di giudizio: pare infatti che nel lontano 2006 il Bertinotto aveva espresso la sua stima per Marchionne dato che lo ha definito un "borghese buono" oggi invece si rende conto di aver preso un granchio e quindi il buon Faustello cerca di ritirare quel che ha detto e cerca goffamente di redimersi e attaccare Marchionne con tutto quello che ha. Peccato che "tutto quello che ha" dopo essere stato disintegrato politicamente parlando, equivalga al NULLA più vicino alla totalità. Mi dispiace usare Libero come fonte della notizia, ma se Bertinotti fa così pena, citare come fonte il quotidiano belpietrino non sembra un'idea tanto orribile.

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domenica 9 gennaio 2011

Un mix letale

Durante queste vacanze di Natale mi sono reso conto di quanto la serie videoludica "Mass Effect" e la mia proverbiale pigrizia possano essere un'accoppiata pericolosa per ridurre la mia vita universitaria, quella da blogger, e la vita sociale in generale. Nella pausa di Natale ero già dell'idea di non scrivere sul blog sapendo che durante le feste i blog non sono sempre oggetto di interesse per navigare. Tuttavia, finita la pausa festiva l'ispirazione non è tornata e il fatto che fossi ULTERIORMENTE nullafacente non ha favorito il ritorno a scrivere. Questo post è sostanzialmente una scusa per gli ipotetici visitatori che si aspettano una certa costanza nel mio Blog (sempre che esistano tali individui) ma che ultimamente non hanno letto niente di nuovo da qui.