mercoledì 30 dicembre 2009

Acume politico o semplice rassegnazione?


Bersani si è dimostrato negli ultimi tempi un penoso eunuco, e mi dispiace se offendo qualcuno di questa categoria. Ricapitoliamo infatti le sue azioni indegne di nota. Appena "salito al potere" non ha avuto l'intelligenza e il buon gusto di cacciare a pedate in culo il membro più imbarazzante del partito, e non mi riferisco a Marrazzo, ma a quell'obbrobrio umano e politico chiamato Binetti, poi dopo il casino "marrazziano" non ha fatto ancora nulla per colmare il vuoto che regnerà alle elezioni regionali nel Lazio, e sicuramente il PD darà la Regione alla Polverini su un piatto d'argento. Successivamente Bersy ha avuto nei confronti del governo silvista lo stesso rapporto che lega un maggiordomo al suo padroncino. Quando Berlusconi ha preso la duomata in testa il nostro eroe, insieme al suo partitino ha trattato il rivale coi guanti di velluto, tanto che per poco non ha fatto sfigurare personaggi come Bondi e Fede, perdendo tempo prezioso in cui avrebbe potuto fare notare agli Italiani che in Italy non si sta poi tanto bene dato che qualcuno è così esasperato da attentare alla salute del primo ministro. E ora, per concludere questo 2009 ha deciso di fare compromessi con l'UDC! Un partito sotto la guida di un cattolico che ha alle spalle un divorzio e un adulterio. Ma si sa ormai. Il voto dei cattolici è spesso determinante nel nostro vaticano paese e spesso per averlo si rinuncia alla coerenza delle proprie idee. Anche se parlando del PD la parola "idea" è diventata fuori luogo.
Con questo lugubre epilogo mi auguro che il 2010 sia un anno almeno leggermente migliore di quello che sta finendo...

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lunedì 28 dicembre 2009

A Natale puoi...

"A natale puoi fare quello che non puoi fare mai", se come voi siete stati tanto tormentati da questo irritante motivetto così tanto da canticchiarlo anche a sproposito e quasi senza accorgersene, sapete cosa ho provato io. Però va detto che alla vigilia qualcuno ha avuto il coraggio di attuare questo controverso credo! Sto parlando di Susanna Maiolo e del suo atto che ha reso più divertenti queste vacanze per agnostici, atei e cristiani intelligenti. Certo, vedere un atto violento in tv o dal vivo rende perplessi, anche per i più accaniti anticlericali ma vedere il baluardo del nuovo bigottismo cattolico cascare come un sacco di patate reazionarie e ottuse è uno spettacolo non da poco degno di Paperissima! Analizzando il caso però, senza l'eccessiva spensieratezza che ho appena posto, e una visione d'insieme che senza troppi sforzi (a mio parere!) collego alla situazione generale dell'Italia fa riflettere e specialmente fa comprendere una cosa. Due attentati, a così poca distanza l''uno dall'altro (e sapete già a chi mi riferisco!) mostrano con evidenza disarmante un malessere che serpeggia in Italia, e non la serenità che non fa altro che sbandierare il Sivliottolo. Se ci sono persone che, esasperate agiscono in modo tanto irruento e drastico, significa che non siamo nel paese del Bengodi. Ed è questo che dovrebbero dire gli oppositori. La solidarietà si, va data, perchè non si può sostenere un atto violento, ma bisogna anche vedere le cose come stanno. Se te vivi in un ambiente prospero e lontano dai problemi difficilmente trovi la voglia di distribuire souvenir o fare ruzzolare al suolo attempati ecclesiastici!
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mercoledì 23 dicembre 2009

Insetti, Politici e Giornalisti di Regime: trova le differenze

Ormai lo scopo è chiaro: snellire ULTERIORMENTE i partiti di Sinistra grazie ad altre stupide scissioni. Rutelli si è accorto di aver fatto un piacere al Partito Deprimente e quindi ha deciso di nuocere, oltre che ad esso a tutta la ormai agonizzante Sinistra italica. Ma questo lo sospettavamo già. Ora possiamo essere completamente certi di questo e confermarlo con una sicurezza al 100%, se non maggiore. Guardiamo il simbolo del partito: due api che incombono su un povero fiorellino, non troppo diverso nell'aspetto dalla Margherita di un partito italico semisinistroide di un passato ormai remoto ( lo dicono anche quelli del Giornale, ma con estremo rammarico devo convenire con loro che non hanno torto), come per simboleggiare un nutrimento parassitario di codeste fastidiose apette della minchia, che altro non fanno che ciucciare ad altri partiti di Sinistra (mi auguro pochi) voti! Spero comunque che con un gioco di parole tanto osceno (Alleanza Per L'Italia=API, e si son pure dimenticati di una "L") il partito faccia breccia soltanto nei cuori dei fan dell'ape Maia, che (o almeno spero) non hanno raggiunto ancora la maggiore età, necessaria per il voto, che e quindi il nostro Rutellone non danneggi ancor di più la già cadaverica Sinistra. D'altra parte spero che questa ridicola alleanza diventi un'esca per il Giornale feltrino e che lo tenga occupato per un po' per cercare di distruggerlo sputando fango e veleno (nota specialità di questo quotidiano di regime) magari utilizzando come prove schiaccianti audaci e divertenti fotomontaggi che raffigurano Francis Rutells o altri membri del partito sodomizzati selvaggiamente da fuchi giganti. Per precauzione lo dico adesso. Magari non riuscirò articoli prima del 25, ergo (per chi ci crede) do i miei più falsi e ipocriti auguri di Buon Natale
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lunedì 21 dicembre 2009

Planet 51


Devo uscire dal tunnel dello streaming, mi sta portando all'assuefazione della specie più patologica. Tanto patologica che mi sono accontentato di vedere questo gioiellino in un sito di qualità piuttosto scarsina. Tanto scarsina che era stato ripreso in un cinema, tanto che ogni tanto si sentivano pure le risate del pubblico e l'audio era di bassa qualità. Ma io sono (o sono diventato) di bocca buona e per fortuna
mi sono goduto ugualmente questo film d'animazione. Il titolo in questione è una vera chicca che mette alla berlina molti clichè del genere fantascientifico, primi fra tutti il terrore dell'ignoto e l'invasione aliena. La particolarità è il punto di vista, dato che l'alieno invasore è l'uomo e non l'extraterrestre. Planet 51 è ambientato nell'omonimo pianeta, in cui gli abitanti sono degli esseri verdi che hanno costituito una società simile nella mentalità e nei gusti cinematografici e musicali a quella degli U.S.A. anni '50, in cui impazza la moda del genere fantascientifico e di conseguenza anche, come ho già detto prima, la paura per ciò che è sconosciuto. A sconvolgere questa realtà è l'arrivo di Chuck, astronauta astuto ma sbruffone (doppiato dal simpatico Dwayne "The Rock" Johnson) che si fa nascondere (dato che un generale dell'esercito lo crede un mostro da catturare e esaminare) dal giovane e scettico Lem (altra chicca, secondo me!Dato che il nome "Lem" potrebbe essere un richiamo a Stanislaw Lem, bravo autore di libri di fantascienza), che lavora nell'osservatorio della città. Presto il segreto di Lem verrà a galla e lui dovrà fare di tutto, aiutato da alcuni suoi amici che rimangono affascinati dalla figura di Chuck per farlo tornare sulla Terra, prima che l'astronave madre lo lasci sul pianeta alieno. Oltre che una trama simpatica e divertente, il film fa affidamento per farsi apprezzare dagli intenditori della Fantascienza con evidenti ma ben congegnati e riusciti richiami ai mostri sacri del genere quali E.T. Alien, Star Wars e la Guerra dei mondi. E questo lo rende, a mio parere, un titolo molto gradevole.

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mercoledì 16 dicembre 2009

Ma è così che si fa la rivoluzione?


La violenza è da condannare in qualsiasi caso e situazione,sia esso compiuta da agenti,sia essa compiuta da folli criminale non del tutto in grado di intedere e di volere...Ma in seguito a questa mia considerazione mi viene spontanea una domanda:ma è molto più grave quella compiuta da persone sane di mente o quella compiuta da persone squilibrate? No dico,se io so di fare male,e lo faccio volontariamente e sono consapevole delle ripercussione che questa può avere nel contesto reale (cfr morte di una persone) non commetto un atto molto più condannabile di quello commesso da una persona che non ha connessioni con la realtà e quindi non è totalmente consapevole di quello che fa? Io una risposta me la sono data...e voi? Ovvio che il gesto che è stato compiuto è da condannare indubbiamente e onestamente ammettiamo che in cuor nostro,nel più profondo del nostro io interiore,tutti noi abbiamo pensato:"Ben ti sta!".Ma siamo lucidi e consideriamo i fatti.E' forse cambiato qualcosa? Il paese in cui viviamo è migliorato? Bah...io vedo ancora dei mafiosi seduti in parlamento,vedo ancora la merda che circonda il nostro belpaese...Ma...ma...ma...Un momento però,forse qualcosa è cambiato:ora abbiamo un santo a governarci!!!
Ragazzi,non è così che si fa la rivoluzione,non è cosi che si possono cambiare le cose...Siamo lucidi...Con questo gesto ora la situazione è peggiorata,siamo a un passo dalla tirannide...non è con i denti rotti che si cambiano le cose...Usiamo la bocca,magari dopo averla collegata ai cervelli...
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Fa più rumore un dente che casca o una scossa di magnitudo 4.4?


Ieri c'è stato in Umbria un terremoto di magnitudo 4.4. Io, della scossa sono venuto a conoscienza per purissimo caso da un'amica che vive a Perugia, e senza di lei non ne avrei saputo un cazzo. La notizia è passata quasi inosservata nelle televisioni italiche, e per sapere qualcosa di più ho dovuto cercare su internet. Gli sfollati sono 600, ma le televisioni non ne parlano manco un secondo e il motivo penso lo sappiate tutti. Fanno molto più notizia due denti rotti e un setto nasale rotto di 600 persone che passano la notte a soffrire un freddo quasi polare?
Chiedo scusa per l'immagine di repertorio ma misteriosamente su google non si trova nemmeno un immagine dell'aggressione del nostro caro premier. Alla fine i terremoti non sono più di moda, specialmente se il primo attore di questo show è a letto in ospedale!

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martedì 15 dicembre 2009

È grave, dottore?


Forse alla fine Berlusconi è stato fortunato, se Tartaglia era Francese o Inglese poteva mettergli una mini tour Eiffel o un Big Ben nel culo.
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Anche stavolta le persone più vicine a Berlusconi che hanno con lui un profondo legame di passione amorosa e complicità non si sono fatte attendere. Sto parlando di Sandro Bondi e Emilio Fede.
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Patrizia D'Addario dà la sua solidarietà a Berlusconi e Veronica Lario no. Che matrimonio felice!
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Come si fa a fare entrare tutti i parlamentari del PdL in una fiat 500? Mettete sui sedili una 24 ore, dite loro che dentro ci stanno due milioni di euro e il gioco è fatto.
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E per farli uscire?Fate entrare di Pietro.
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Dal Quotidiano La Repubblica La Corte di Strasburgo condanna l'Italia " Angelo Izzo non doveva avere la semilibertà". Secondo me la corte ha torto. In Italia, dopo aver dato la libertà totale a Berlusconi sembrava ingiusto non darne manco mezza a un uomo ben meno pericoloso di Silvio!


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sabato 12 dicembre 2009

Riso amaro o pianto zuccherato?


Devo dire che da una parte è bello sapere che non è solo la dittatura italica ad essere retriva, ma c'è ancora un paese che noi italiani FORSE possiamo ancora superare per quanto riguarda alcune cose come la modernità nel pensiero; ma dall'altra sono incazzato nero. Sto parlando della Turchia, dove hanno reso fuorilegge un partito politico di tendenze filo curde. La cosa è terribilmente ingiusta. E non solo perchè lo è a prescindere vietare un'entità politico-culturale diversa dalla cultura dominante, ma perchè (o a quanto sembra di sapere dal sito in cui ho trovato la notizia) oltre al riconoscimento di identità culturale il partito non ha un atteggiamento razzista a differenza di altri movimenti indipendentisti. Avrete capito che mi riferisco, e non troppo sottilmente ad un altro partito d'identità culturale. Se in Turchia rendono illegale un partito solo perchè difende un popolo, perchè noi in Italia non dovremmo fare altrettanto per un partito politico fondato sull'odio xenofobo e il disprezzo dell'Italia in quanto stato unitario? Lega Nord (e non dite che non avevate capito che mi riferivo ai leghisti!) non è un partito che si limita a difendere la propria indipendenza culturale, ma che basa le sue radici sull'odio per il diverso e l'aggressività contro quest'ultimo. Guardiamo poi nel dettaglio dal punto di vista storico. I Lombardi sono diventati parte dello stato italiano nel risorgimento dopo che erano stati LIBERATI dagli Austriaci per mano dei Savoiardi (non i biscotti ma la casata reale. In quanto a mancanza di spina dorsale sono simili tra loro , ma bisogna fare un'oculata distinzione) perchè erano troppo idioti per farcela da soli. I Piemontesi li hanno poi inglobati nel Regno d'Italia in modo pacifico, senza repressioni. La situazione curda (in Turchia, qui nel particolare) invece è estremamente diversa. I Curdi sono stati inglobati CONTRO la loro volontà nell' impero bizantino e successivamente in quello ottomano e durante questi domini il popolo curdo è stato oggetto di numerose repressioni!

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venerdì 11 dicembre 2009

Dreamin'


Ho fatto un sogno che definirei inquietante.C'era un omino,basso,calvo...era elegante nel suo doppiopetto blu e forse era ad un conferenza...ricordo un microfono,un podio...diceva che il paese che governava era davvero un bel paese, diceva che gli abitanti di questo paese lo amavano...poi ad un tratto si è intristito,diceva che c'erano dei cattivoni che non gli volevano bene,che non lo apprezzavano...Tutto arrabbiato ha detto che questi cattivoni,mi pare li chiamasse magistrati di sinistra ma non ricordo bene, facevano di tutto per dimostrare che era una persona malvagia,lo calunniavano,lo accusavano di reati che mai si sarebbe sognato di commettere...Ma poi si ringalluzito e tutto gagliardo ha detto che questi essere ignobili non l'avranno vinta! Che uno "forte duro e con le palle" non se lo mai sono trovato di fronte e darà loro filo da torcere!! A quelle parole ricordo di essere rimasta un tantino perplessa...Ma poi tutto mi è stato chiaro,ho iniziato a stimare quel buffo signorino,una luce l'ha circondato...Ho iniziato a corrergli incontro perchè volevo abbracciarlo!!forte...duro...con le palle...Che gagliardo! Che uomo! Ci vuole coraggio per ammettere di essere una testa di c...

Verità scomode


Saviano ha ricevuto giustamente per il suo contributo alla letteratura contemporanea la laurea ad honoris causa dell'accademia di Brera oltre che il titolo di socio onorario.ma soprattutto ha fatto una cosa bella nei confronti della città di Milano, ma soprattutto una cosa vera con la V maiuscola: ha dedicato il suo premio ai meridionali trapiantati li, che considera i veri milanesi, ed è vero perchè la maggior parte degli operai che si frantumano le ossa sono meridionali. Se le industrie funziona è merito loro, ed è ugualmente merito loro se Milano ha una certa importanza nello scenario italico, e oltre a queasto ha criticato con parole dure il comportamento della Lega per la questione di Tettamanzi. Ma si sa, a volte la verità fa male e a ridire sull'affermazione del povero Roberto. Chi? Principalmente Castelli che, armato di ignoranza e orgoglio milanese lo ha invitato ad andare a cagare con un milanesissimo "va a ciapà i ratt" (mi sono informato e tradotto vuol dire vai a prendere i topi, ovvero vai a perdere tempo altrove) e gli ha dato del "professorino". Ma secondo me ha solo la coscienza sporca e non vuole ammettere che senza i "terroni" che si spaccano la schiena nella fabbriche della sua bella Lombardia lui sarebbe un mtealmeccanico! Poi oltre a Castelli ci si mette il Giornale che continua a dare del maestrino al povero Roberto, nel suo ormai notissimo stile pieno di indignazione e mal riuscita ironia.

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giovedì 10 dicembre 2009

Freddure al nucleare


Secondo la Brambilla il nucleare non danneggerebbe il turismo nel Veneto in fondo non ha tutti i torti. Pensate quanto potrebbe essere suggestivo vedere la laguna di Venezia fosforescente di notte per le sostanze radioattive!
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Bossi ha deciso di chiudere l'incidente diplomatico con Tettamanzi. Si recherà presto a casa del vescovo per farlo fuori e nascondere le tracce.
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Corona al fresco per 3 anni e 8 mesi. Posso dire poco oltre al fatto che godo come un suino a sapere di questa notizia.
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Il buon Fabrizio ha affermato di vergognarsi di essere italiano, in questo io e lui non siamo così diversi. A parte per il fatto che io mi vergogno della mia nazionalità perchè sulla carta d'identità la condivido con persone come lui.
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Berlusconi minaccia i giudici:"Cambieremo la Costituzione". Che palle, non dice nulla di nuovo, cambiasse copione!

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martedì 8 dicembre 2009

Sospiro di sollievo


Per fortuna il simpaticone che vedete in foto non si candiderà alle regionali. Lo ha smentito personalmente e chiunque temeva con terrore un suo ritorno all'interno della politica di Bananitaly può dormire sogni tranquilli! Sonni tranquilli perchè l'idea di un Partito Democratico ancora più codardo di adesso potrebbe rendere ancora più terribile lo scenario politico dello schieramento del PD. Già secondo me quando uno sceglie di candidarsi Immaginate come potrebbe diventare! Alla prossima manifestazione contro Berlusconi o contro il governo di centrodestra in generale il PD potrebbe non solo rinunciare alla possibilità di scendere in piazza,ma potrebbe anche attaccare i manifestanti o difendere Capitan Silvio e Company! Meno male che Veltroni con la sua paura di mettersi in gioco ha salvato il già discutibile comportamento del Partito da un ulteriore decadimento.
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domenica 6 dicembre 2009

Bollettino di guerra


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AVVERTENZE:se la matematica vi fa eccessivamente schifo leggete l'articolo con le dovute precauzioni, o esimetevi dalla lettura dell'introduzione del post e passate direttamente a leggere dopo la linea tratteggiata, altrimenti potreste accusare sintomi quali nausea, diarrea, crisi d'identità e amnesia a breve termine.
Di leggende metropolitane e verità sulla questura che diminuisce di brutto i numeri delle manifestazione ne avevo sentite veramente tante ed era diventato un tormentone fin troppo comune per cabarettisti o autori di satira politica. Tuttavia è una cosa assolutamente vera. Io penso che quando sono in cerca di nuovi impiegati, nelle questure la prima cosa che verificano è una conoscenza degna di Euclide di sottrazioni e divisioni, radici quadrate e calcolo delle percentuali. Forse è quasi perdonabile ridurre del 10, del 15, del 20 o del 25%, ma arrivare a togliere dai calcoli il 90% dei partecipanti è al limite del grottesco!
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Ma passiamo al giorno 5 Dicembre stesso, il giorno di questa fatidica Manifestazione del No B Day e i giorni immediatamente precedenti. L'iniziativa della manifestazione è stata fatta con le migliori intenzioni, le motivazioni erano più che valide, ed è stato il primo evento su vasta scala nato grazie a Internet e soprattuto grazie al social Network di Facebook. Ma questo lo sapete ormai tutti, se ne è parlato in tv, su internet e sui giornali. Quello che è interessante è tutto il malloppone di episodi che hanno fatto capolino in Italy.
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Il primo è senza dubbio quello dell'intervento del pentito Spatuzza il quale ha detto chiaramente che Berlusconi insieme a Dell'Utri ha aiutato la Mafia in grande stile. Questo ha scatenato anche una reazione di nervosismo palese nell'animo del caro Marcello Dell'Utri, che ha dato in escandescenze quando Antonella Mascali, giornalista di Radio Popolare, e collaboratrice de "Il Fatto Quotidiano", gli ha fatto domande sul suo rapporto con il mafioso Vittorio Mangano.
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C'è stato inoltre due giorni prima del No B Day, un'interessante notizia di cui sono venuto a conoscenza solo ora : ovvero la nascita ( o meglio l'annunciazione di una futura nascita che avverrà alla fine del 2010) della "Federazione di Sinistra", ovvero un partito che si pone il'obiettivo di "Far sopravvivere la falce e martello nella seconda Repubblica e riportare il simbolo della rivoluzione bolscevica nelle aule parlamentari", che il 3 Dicembre ha annunciato che avrebbe aderito alla suddetta manifestazione.


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sabato 5 dicembre 2009

Pippando comunisticamente

Ma è poi così normale che i ragazzi di oggi siano così passivi?Ma è normale che non si abbia voglia di reagire e agire concretamente? Di certo restando seduti a casa propria e SPERARE (questo verbo non lo uso a caso e "Esgaroth" lo capirà) non si possono cambiare le cose.Lasciare che criminali attentatori della democrazia ci rovinino la vita e il futuro e poi boriosamente lamentarsene non è il massimo dell'opposizione.A nessuno va bene quello che sta accadendo,a nessuno studente va giù che gli venga preclusa la possibilità di studiare e nessun operaio fa salti di gioia mentre assiste al lento declino della sua famiglia e della sua vita.Mi è stato detto di essere troppo estremista,beh sinceramente io di queste accuse non so che farmene e rispondo semplicemente che a mali ESTREMI ESTREMI rimedi.Abbiamo bisogno di gente agguerita,abbiamo bisogno di risvegliarci dal nostro torpore.Non possiamo restare inermi a guardare la nostra rovina.Dobbiamo agire! Come? La piazza è una risposta.Scrivere il proprio dissenso è un passo,ma quante possibilità ci sono che i potenti e i delinquenti che ci governano leggano quanto noi scriviamo? Urliamo in piazza,facciamo vedere che siamo tanti e mostriamo loro che non accettiamo questo disastroso declino! Ho esposto queste mie idee in più occasione e mi è stato risposto che è inutile manifestare perchè tanto non ci ascoltano...che delusione sentire simili affermazioni! Non fare nulla è preferibile al tentare, la noia derivante dal non muoversi affatto è molto più gradevole della soddisfazione che si prova nel pensare " IO NON MI ARRENDO,IO CI PROVO". Ma l'amara verità è che si è rimasti in pochi a pensarla così,cosa possiamo fare allora? Sperare nell'avvento di un'energico capo dell'opposizione,un trascinatore delle masse ( ditemi di essere antica ma io nella forza delle masse credo ancora,è il popolo che può fare la differenza perchè almeno sulla carta questa è una democrazia) che risvegli tutti noi cittadini italiani e ci dia la forza di reagire;una volta ridestate le coscienze sarà facile ribellarsi ed agire concretamente e tutti insieme.
Non possiamo restare fermi e guardare,mi rifiuto di pensare a ciò.Siamo giovani,siamo il futuro di questo paese non lasciamo che il presente ci rovini.
Pippone comunista?Ditemelo pure.Estremista?Me ne vanto.
Vi saluto con la speranza di avervi smosso qualcosa dentro.
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venerdì 4 dicembre 2009

Yes Man!


Ultimamente sto diventando schiavo dei film in Streaming, ed è stato grazie a loro ch ieri ho avuto modo di vedere questo film. Il film è di Jim Carrey, uno dei tanti attori che apprezzo molto, e presto o tardi prima o poi avrei dovuto vederlo. Come al solito il buon Jim ha dato una buona prova d'attore, ed è riuscito ad unire il suo ormai assodato talento comico ad un talento diverso, che è quello di far rifletere il pubblico oltre che dargli qualche risata. L'attore interpreta Carl Allen, un uomo solo, pigro e depresso(ammetto che con la mia coda di paglia mi ci sono immedesimato non poco), che fugge continuamente dai suoi amici e da tutti, spesso con scuse campate per aria e dice "no" a qualsiasi cosa gli capiti e vive con un mediocre lavoro in banca in cui non fa altro che vivere una noiosa routine che lui stesso odia a morte. Le cose cambiano quando incontra un vecchio collega di lavoro che non vedeva da tempo e che nel frattempo è diventato uno "Yesman", ovvero fa parte di una comunità di persone che rappresenta con la parola "si" l'apertura a qualsiasi occasione della vita, e il collega lo invita alla prossima riunione. Inizialmente Carl è scettico sull'idea di partecipare e guarda la cosa con sufficienza, ma poi si mostra la tipica goccia che fa traboccare il vaso, ovverosi dimentica della festa di fidanzamento del suo migliore amico, che gli manifesta con rabbia la verità, che Carl è una persona triste e sgradevole e che se continuerà rimarrà solo e nessuno sentirà la sua mancanza. Alla riunione degli Yes Men, dopo qualche resistenza accetta di fare, spinto dal guru della comunità, un patto con sè stesso in cui inizierà veramente vivere prendendo a volo tutte le occasioni anche le più bizzarre. E questo ragionamento funziona facendogli veramente conoscere il mondo e le proposte che questo ha da offrirgli, in alti e bassi tra opportunità sgradevoli e piacevoli. Ma presto capirà che dovrà regolarsi e che il "si" non è sempre la risposta giusta perchè scatenandosi potrebbe perdere tutto ciò che ha ottenuto con quest'eccentrica nuova vita, che gli ha permesso di ritrovare l'amore e di migliorare la sua posizione nel suo lavoro.

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giovedì 3 dicembre 2009

Una primadonna di professione


Sembra un articolo preso da una rivista di soap opera, invece è il quotidiano preferito di Silvio. Ed è a lui che Il Giornale ha dedicato quest'articoletto, rappresentandolo come un adolescente in piena crisi ormonale e dal cuore spezzato. Berlusconi infatti ha voluto infatti fare l'offeso per la questione del fuorionda di Fini, dicendo che non vuole più vederlo. Ci mancava solamente il pianto a dirotto e la recita della ragazzina ferita sarebbe andata alla perfezione. Dai suoi impegni a Milano cerca di concedersi il meno possibile dai giornali e tutte le sue opinioni le fa sentire solo ai suoi fedelissimi che gli stanno accanto ora che ha troncato con la persona con cui ha condiviso 15 intensi anni di vita. Ha troncato perchè Fini, secondo Il Giornale è un ingrato. Ma riflettendo dobbiamo domandarci quale è tra i due IL VERO INGRATO! Se nel corso di tutti questi anni ci sono stati tre fottuti governi prima di questo non è stato certamente grazie alle sole forze del Silvione, di D'Alema e Veltroni, ma il buon Gianfranco col suo carisma, con la sua figura, di VERO politico e non di imprenditore arricchito autoconcesso alla politica ha secondo me dato un aiuto fondamentale alla sopravvivenza di tutti i governi di Centrodestra dal 94 a oggi. Ed è inutile che i servi di Feltri (a sua volta servo di Berlusconi) decidano di coniare il nomignolo Ho Chi Fin, perchè presto questo governo si renderà conto di aver perso una bella fetta del proprio sostegno, sia popolare che parlamentare e dovrà prima o poi farci i conti.

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martedì 1 dicembre 2009

Fini su Spatuzza: "E' una bomba atomica". (Intercettazione molto interessante)

Qual è il parere (senza filtri) del Presidente della Camera Gianfranco Fini sul pentito Gaspare Spatuzza che ha mosso accuse gravissime nei confronti del Premier Silvio Berlusconi? E cosa pensa realmente Fini del suo collega di partito?

A queste due domande risponde una registrazione casuale passata attraverso alcuni microfoni lasciati accesi al termine di un convegno tenutosi a Pescara il mese scorso. Al Convegno, oltre a Fini, era presente anche il magistrato Nicola Trifuoggi. Tra i due uno scambio di battute schietto ed inconfondibile sul caso Spatuzza... e non solo. Il contenuto della conversazione è finito quasi immediatamente su Repubblica; facendo il giro del web in pochissimo tempo e causando imbarazzi malcelati all'interno dello staff dell'ex leader di An.
La scena è in pratica la seguente: Gianfranco Fini e Nicola Trifuoggi si trovano a scambiare diverse battute sulle dichiarazioni dell'oramai noto collaboratore di giustizia e, nella conversazione (che i due, come precisato, non sapevano essere registrata) scivola anche qualche considerazione non proprio gentile nei confronti del Primo Ministro. "Le indagi su Spatuzza devono essere condotte con estrema chiarezza", commenta Fini. Motivo? "Perchè potrebbero far esplodere una bomba atomica". Questo perchè "spatuzza parla apertamente di Mancino, che è stato ministro dell'Interno, e di.. (in questo punto l'audio è disturbato e non si sente il nome pronunciato da Fini, ndr)... uno è vicepresidente del Csm, e l'altro è il presidente del Consiglio". A queste considerazioni Trifuoggi risponde con un "pare che basti" e riceve subito conferma dal "si, pare che basti" del suo interlocutore.
Il Procuratore della Repubblica pescarese poi precisa che "però le indagini vanno comunque fatte" e si trova spalleggiato dal Presidente della Camera che infatti commenta con un "ci macherebbe altro". Come anticipato in incipit d'articolo, tra i due poi scappa qualche considerazione sul Premier. Il primo a parlare è Trifuoggi:"E' nato con qualche millennio di ritardo, voleva fare l'imperatore romano". Fini allora precisa di aver fatto notare diverse volte al leader di Governo la sua poco tollerabile tendenza al regime totalitario "Ma lui, l'uomo, confonde il consenso popolare, che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di qualsiasi altra autorita' di garanzia e di controllo... Magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... Siccome e' eletto dal popolo". La battuta finale il Presidente della Camera però la riserva al relatore del convegno Aldo Pecora che, ad un certo punto, dichiara "noi siamo di passaggio, qua nessuno è eterno, non si vive in eterno"...a quel puto Fini non riesce a resistere e si lascia andare ad una considerazione colorita "Se ti sente il presidente del Consiglio si incazza".

di: Germano Milite (Julie News)



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lunedì 30 novembre 2009

Mettiamoci una croce sopra! Letteralmente...


Era da un po' che non si rompeva più le palle sulla storia del crocifisso in modo particoarmente energico come poche settimane fa, e io ormai mi ero convinto che era una moda mediatica di cui non si sarebbe parlato più tanto. Eppure mi sbagliavo. La moda torna e stavolta in modo inedito e specialmente la proposta viene da qualcuno di inaspettato! Castelli propone di mettere la croce non in un edificio, ma ambisce a qualcosa di più in grande stile, ovvero la Bandiera della Repubblica (??????) italiana stessa! Dico che è inaspettato vedere Castelli comportarsi così perchè fa parte di Lega Nord, e vi ricordo, che grande motivo di orgoglio di coloro che fanno parte di questo partito è l'ipotetica discendenza dal popolo gallico! Ma guardando la proposta di Castelli mi viene in mente che Asterix e il popolo gallico in generale non fossero famosi per essere di religione cristiana. Questo testimonia ancora una volta le lacune culturali della Lega siano veramente profonde e che se presto dobbiamo essere governati da loro, la nostra dignità, come il nostro bagaglio culturale, ne risentirebbe parecchio. Il bello è che la proposta ha fatto così SCHIFO che persino lo schieramento di Destra ha avuto da ridire, Larussa per primo...
Come poscritto vorrei far notare l'immagine che ho scelto. La Bandiera a sinistra, lo confesso, l'ho ritoccata io con un utilizzo abbastanza rozzo di Paint, ma è uno schizzo per far capire che, a parte la corona con il ritorno della croce, la nostra bandiera regredirebbe esteticamente e cronologicamente e potrebbe anche ricordare vagamente(ma nemmeno troppo!!) la dittatura del fascio e la monarchia delle Banane sabauda. Inquietante.

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giovedì 26 novembre 2009

Comunismo tra i banchi di scuola


Per quanto io possa detestare la maggior parte dei film e dei telefilm per teenager, specialmente quelli italiani , non posso che difenderli quando qualcuno mette in avanti accuse INESISTENTI. Ed quello che è successo al telefilm "I liceali",accusato di "Filocomunismo". Da chi? Nessuna domanda ha risposta più semplice. Chi vede il comunismo ancora in piedi in questa repubblica delle banane chiamata Italia? Il Pidielle, naturalmente, dato che vede possibili nemici in qualsiasi rivista, libro, film, ricetta di cucina, bigliettino del Bacio Perugina che non scrive che Berlusconi è un politico sensazione e merita tutti i pompini e i soldi d'Italia, non fa altro che mostrare i muscoli allo scopo di instillare paura e di conseguenza lealtà incondizionata nei media, nella cultura e naturalmente, nel cittadino stesso. Ma vediamo l'accusa. Il filocomunismo non è un crimine terribile specialmente per un motivo: io sono uscito dal liceo da due anni e quando lo frequentavo, gli estremismi politici si trovavano in entrambe le salse, sia comunista che fascista, e sono sicuro che tale fenomeno stia sopravvivendo ancora oggi."Rossi" e "Neri" facevano capolino nella "vita studentesca", si trovavano sia nelle liste per le candidature dei rappresentanti d'istituto, si vedeva nei vestiti degli alunni(omologatissime magliette del Che o croci celtiche e simboli similari a badilate) e nei discorsi tra alunni. Quindi se in una serie televisiva si sceglie di rappresentare una scuola la componente politica deve NECESSARIAMENTE esserci.


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mercoledì 25 novembre 2009

Le minacce delle B.R.? Se l'era inviate il giornalista stesso, ed è un dipendente de "Il Giornale".


È stato lo stesso destinatario delle minacce, un giornalista collaboratore della sede genovese del Giornale, a scrivere il falso volantino delle Brigate Rosse recapitato in redazione. Lo hanno accertato gli agenti della Digos di Genova che hanno denunciato l’uomo per simulazione di reato e procurato allarme.

La lettera minatoria, scritta a mano e con una stella a cinque punte, era stata rinvenuta la settimana scorsa sotto la porta d’ingresso della redazione genovese del quotidiano. Conteneva minacce nei confronti della redazione, del capo della sede Massimiliano Lussana e del giornalista collaboratore Francesco Guzzardi, «colpevoli» di aver compiuto inchieste giornalistiche sulla Valbisagno.

Immediatamente è stata presentata una denuncia in questura e sono state avviate le indagini che questa mattina hanno portato alla clamorosa soluzione. Francesco Guzzardi avrebbe confessato agli agenti di aver agito per far uscire allo scoperto una vicenda di minacce gravi da parte di malavitosi e di nomadi della periferia genovese della quale lo stesso giornalista e la sua famiglia sarebbero stati oggetto nelle scorse settimane. Il capo della redazione genovese del Giornale, Lussana, nel dichiarare il proprio stupore per quanto emerso dall’indagine, ha voluto ringraziare «lettori ed istituzioni per la solidarietà e la vicinanza espresse in questi giorni al Giornale».
Il Secolo XIX (25 Novembre 2009)


D'altronde oramai è assodato, la strategia del terrore sembra funzionare in qualunque occasione, torna sempre utile quando si è arrivati alla fine.


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Leggi ad personam? Sì.


Qui di seguito tutte le leggi approvate dal 2001 ad oggi dai governi di centrodestra che hanno prodotto benefici effetti per Berlusconi e le sue società.


  1. Legge n. 367/2001. Rogatorie internazionali. Limita l'utilizzabilità delle prove acquisite attraverso una rogatoria. La nuova disciplina ha lo scopo di coprire i movimenti illeciti sui conti svizzeri effettuati da Cesare Previti e Renato Squillante, al centro del processo "Sme-Ariosto 1" (corruzione in atti giudiziari).


  2. Legge n. 383/2001 (cosiddetta "Tremonti bis"). Abolizione dell'imposta su successioni e donazioni per grandi patrimoni. (Il governo dell'Ulivo l'aveva abolita per patrimoni fino a 350 milioni di lire).


  3. Legge n.61/2001 (Riforma del diritto societario). Depenalizzazione del falso in bilancio. La nuova disciplina del falso in bilancio consente a Berlusconi di essere assolto perché "il fatto non è più previsto dalla legge come reato" nei processi "All Iberian 2" e "Sme-Ariosto2".


  4. Legge 248/2002 (cosiddetta "legge Cirami sul legittimo sospetto"). Introduce il "legittimo sospetto" sull'imparzialità del giudice, quale causa di ricusazione e trasferimento del processo ("In ogni stato e grado del processo di merito, quando gravi situazioni locali, tali da turbare lo svolgimento del processo e non altrimenti eliminabili, pregiudicano la libera determinazione delle persone che partecipano al processo ovvero la sicurezza o l'incolumità pubblica, o determinano motivi di legittimo sospetto, la Corte di cassazione, su richiesta motivata del procuratore generale presso la Corte di appello o del pubblico ministero presso il giudice che procede o dell'imputato, rimette il processo ad altro giudice"). La norma è sistematicamente invocata dagli avvocati di Berlusconi e Previti nei processi che li vedono imputati.


  5. Decreto legge n. 282/2002 (cosiddetto "decreto salva-calcio"). Introduce una norma che consente alle società sportive (tra cui il Milan) di diluire le svalutazioni dei giocatori sui bilanci in un arco di dieci anni, con importanti benefici economici in termini fiscali.


  6. Legge n. 289/2002 (Legge finanziaria 2003). Condono fiscale. A beneficiare del condono "tombale" anche le imprese del gruppo Mediaset.


  7. Legge n.140/2003 (cosiddetto "Lodo Schifani"). E' il primo tentativo per rendere immune Silvio Berlusconi. Introduce ildivieto di sottomissione a processi delle cinque più altre cariche dello Stato (presidenti della Repubblica, della Corte Costituzionale, del Senato, della Camera, del Consiglio). La legge è dichiarata incostituzionale dalla sentenza della Consulta n. 13 del 2004.


  8. Decreto-legge n.352/2003 (cosiddetto "Decreto-salva Rete 4"). Introduce una norma ad hoc per consentire a rete 4 di continuare a trasmettere in analogico.


  9. Legge n.350/2003 (Finanziaria 2004). Legge 311/2004 (Finanziaria 2005). Nelle norme sul digitale terrestre, è introdotto un incentivo statale all'acquisto di decoder. A beneficiare in forma prevalente dell'incentivo è la società Solari. com, il principale distributore in Italia dei decoder digitali Amstrad del tipo "Mhp". La società controllata al 51 per cento da Paolo e Alessia Berlusconi.


  10. Legge 112/2004 (cosiddetta "Legge Gasparri"). Riordino del sistema radiotelevisivo e delle comunicazioni. Introduce il Sistema integrato delle comunicazioni. Scriverà il capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi: "Il sistema integrato delle comunicazioni (Sic) - assunto dalla legge in esame come base di riferimento per il calcolo dei ricavi dei singoli operatori di comunicazione - potrebbe consentire, a causa della sua dimensione, a chi ne detenga il 20% di disporre di strumenti di comunicazione in misura tale da dar luogo alla formazione di posizioni dominanti".


  11. Legge n.308/2004. Estensione del condono edilizio alle aree protette. Nella scia del condono edilizio introdotto dal decreto legge n. 269/2003, la nuova disciplina ammette le zone protette tra le aree condonabili. E quindi anche alle aree di Villa Certosa di proprietà della famiglia Berlusconi.


  12. Legge n. 251/2005 (cosiddetta "ex Cirielli"). Introduce una riduzione dei termini di prescrizione. La norma consente l'estinzione per prescrizione dei reati di corruzione in atti giudiziari e falso in bilancio nei processi "Lodo Mondadori", "Lentini", "Diritti tv Mediaset".


  13. Decreto legislativo n. 252 del 2005 (Testo unico della previdenza complementare). Nella scia della riforma della previdenza complementare, si inseriscono norme che favoriscono fiscalmente la previdenza integrativa individuale, a beneficio anche della società assicurative di proprietà della famiglia Berlusconi.


  14. Legge 46/2006 (cosiddetta "legge Pecorella"). Introduce l'inappellabilità da parte del pubblico ministero per le sole sentenze di proscioglimento. La Corte Costituzionale la dichiara parzialmente incostituzionale con la sentenza n. 26 del 2007.


  15. Legge n.124/2008 (cosiddetto "lodo Alfano"). Ripropone i contenuti del 2lodo Schifani". Sospende il processo penale per le alte cariche dello Stato. La nuova disciplina è emenata poco prima delle ultime udienze del processo per corruzione dell'avvocato inglese Davis Mills (testimone corrotto), in cui Berlusconi (corruttore) è coimputato. Mills sarà condannato in primo grado e in appello a quattro anni e sei mesi di carcere. La Consulta, sentenza n. 262 del 2009, dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione.


  16. Decreto legge n. 185/2008. Aumentata dal 10 al 20 per cento l'IVA sulla pay tv "Sky Italia", il principale competitore privato del gruppo Mediaset.


  17. Aumento dal 10 al 20 per cento della quota di azione proprie che ogni società può acquistare e detenere in portafoglio. La disposizione è stata immediatamente utilizzata dalla Fininvest per aumentare il controllo su Mediaset.


  18. Disegno di legge sul "processo breve". Per l'imputato incensurato, il processo non può durare più di sei anni (due anni per grado e due anni per il giudizio di legittimità). Una norma transitoria applica le nuove norme anche i processi di primo grado in corso. Berlusconi ne beneficerebbe nei processi per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset.

Shhh... non ditelo in giro!


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martedì 24 novembre 2009

Abruzzo, appalti e corruzione dal PDL. L'Aquila trema ancora.

Avrebbero cercato di pilotare 15 milioni di euro: In manette l'a.d. della Fira Servizi, Claudio D'Alesio e l''ex assessore regionale al Lavoro di Forza Italia, Italo Mileti.


Niente mafia, niente colonizzazioni estere, sarebbe tutta abruzzese la storia di presunti faccendieri che ieri ha portato in carcere due nomi conosciuti della politica abruzzese: Italo Mileti , 59 anni, pescarese ex assessore comunale (a Pescara) e regionale, e Claudio D’Alesio , 50 anni, amministratore delegato di Fira servizi.



L’operazione «Ground Zero» , condotta dai Carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Pescara, è partita, come da canoni classici, alle prime luci dell’alba: arresti e perquisizioni e una laconica comunicazione che ha scatenato un vero e proprio tam tam. Sì, perché in questa storia, dal poco che si conosce, ci sono molti vuoti da riempire. E un tassello mancante, forse il più importante. Ma andiamo con ordine: un costruttore aquilano, Alido Venturi, ha avviato la realizzazione di un capannone su un terreno di proprietà, struttura che vuole mettere a profitto. Contatta un amico, Claudio D’Alesio, che lavora nel campo dell’intermediazione e che, intanto, porta un buon cliente, la Coop. Si firma il preliminare, ma ci sono anche polemiche. Il terremoto taglia la testa al toro e ferma tutto. A giugno si firma la convenzione con il Comune dell’Aquila, in attesa degli adeguamenti sismici.

Nel frattempo, D’Alesio avvia una serie di contatti: uno è con la Asl che ha interesse a far rientrare gli uffici trasferiti ad Avezzano dopo il sisma. L’ipotesi prende forma, tanto che il manager dell’epoca, Roberto Marzetti, scrive una lettera all’assessore alla Sanità della Regione, Lanfranco Venturoni, per chiedere che vengano fatti i passi conseguenti, ma non se ne sa più nulla, almeno ufficialmente. In questo il ruolo di Italo Mileti sarebbe quello del consulente ben introdotto, dell’uomo che ha «lavorato» con e nella politica e sa quindi quali pedine muovere. Fin qui i fatti dietro cui, secondo il giudice per le indagini preliminari Luca De Ninis, che ha accolto le richieste del pm Gennaro Varone, si nasconde l’intento di pilotare un appalto da quindici milioni di euro, parte di quei cinquanta che la Asl dell’Aquila ha ricevuto come finanziamenti per la ricostruzione. Una bella fetta di torta.

La giornata di ieri è stata tesissima e le magre informazioni (i capi d’accusa sono di un’essenzialità estrema) hanno provocato il fiorire di una serie di «link» allo stato puramente sibillini. «Si tratta di un travisamento che la Procura ha operato su fatti veri, platealmente veri, ma in cui non è configurabile alcun tipo di reato — afferma il difensore di Mileti e D’Alesio, l’avvocato Giuseppe Cichella — persuaderemo chi di dovere che forse bisogna dare una lettura diversa a certi fatti». In una parola lobbying. Indagato per corruzione l’imprenditore Alido Venturi: «Non si comprende in che cosa sarebbe aggiustata la gara in relazione a un immobile non ancora costruito — afferma l’avvocato Massimo Carosi — l’oggetto di una corruttela monca». Già, il tassello mancante è proprio quello: il pubblico ufficiale «terminale» di tutta la vicenda. Insomma, se c’è, il corrotto chi è?

Di Patrizia Pennella da Il Tempo


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lunedì 23 novembre 2009

Il ritorno di Martin


La Sinistra italiana è proprio messa male: non sa difendersi da sola ed è dipendente dalla pietà della Sinistra estera.
Martin Schulz afferma che il fallimento della candidatura di D'Alema a Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue è stato causato non dal voto dei socialisti europei, ma dal Governo nano. Questo è successo perchè non solo il Governo italiano non ha fatto il nome di D'Alema ma gli si è anche opposto fermamente. Schulz (già vittima, qualche anno fa, di Berlusconi che gli ha dato, in modo codardo, indiretto e subdolo del nazista al parlamento europeo quando il deputato gli aveva fatto una domanda riguardante la sua ben nota fedina penale sporca come un cassonetto di Bogotà) ci comunica due cose: intanto la candidatura era stata apertamente accettata sia da lui che da Rasmussen, leader dei socialisti europei, e entrambi lo vedevano come loro candidato. La seconda cosa è ancora peggio: a quanto pare il supernano ha contattato i più conservatori membri del parlamento europeo per boicottare il Baffone della politica italiana.
E queste accuse giustamente qualche lacchè del Silviolo non le può certamente accettare e alla maniera del suo Don Berlusconi, Paolo Bonaiuti dichiara che secondo lui, Schulz dice solamente menzogne alle quali "credono soltanto lui e la Repubblica". Ridicolo. Penso solo questo. Da chi partono le accuse di menzogna? Da una persona il cui superiore non fa altro che mentire spudoratamente sulle sue stesse affermazioni per non fare brutte figure.
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sabato 21 novembre 2009

Questioni di coscienza


Il ministro della giustizia del Brasile, Tarso Genro, è contrario all'estradizione di Cesare Battisti dal paese della Samba a quello della Mozzarella e dice chiaramente il motivo: il motivo della sua preoccupazione di riportare il terrorista in Italia è il massiccio ritorno di fascismo nella penisola.
E quindi il governo berlusconiano deve fare qualcosa, dato che il caso Battisti è importante per due ragioni: la prima è Battisti stesso, perchè la sua cattura dopo tanti anni di sua latitanza farebbe credere agli elettori di centrodestra che il governo Berlusconi è inflessibile contro il crimine e che non è vero che collude con la feccia (fantascienza), la seconda è appena sorta, dato che un paese perbenista come l'Italia non vorrebbe vivere sotto un governo che qualcuno ritiene fascista. e quindi il governo sguinzaglia la sua muta di cani: Gasparri propone scherzosamente di fare inviare il ministro brasiliano insieme al terrorista e se ne esce con le sue battute da bagaglino dichiarando che Genro dice solo "panzane" e la redazione del Giornale scrive uno dei suoi articoli pieni di indignazione. Ma guardiamo l'evento, in quanto tale. L'Italia sta vivendo una situazione tale che un altro stato non è nemmeno disposto a "restituirci" un criminale, perchè teme apertamente, il trattamento che gli verrà riservato. Stiamo parlando di una situazione anomala, in cui viene PROTETTO un uomo accusato di 4 omicidi, perchè si teme che verranno caplestati i suoi diritti di uomo. Non voglio attaccare Battisti sia perchè non voglio essere il quinto, sia perchè penso che il mazzo glielo stanno già facendo in Brasile, ma voglio solo far riflettere il povero lettore sul fatto che la giustizia nel nostro stato è così inquietante da far venire in mente per pura pietà, ad un'altro stato di proteggere un braccato della legge, come se si temesse di averlo sulla coscienza. E comunque io farei volentieri uno scambio di prigionieri, proponendo di dare in cambio di Battisti Gasparri. O proporrei semplicemente di incarcerare Gasparri per oltraggio all'intelligenza umana.

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giovedì 19 novembre 2009

Doppio omaggio di The Thing - La cosa, ovvero la recensione sia del film( 1982) che del sequel videoludico (2002)

Non posso esimermi dal recensire questi due titoli che appartengono a due arti diverse, il cinema e il videogioco, per molteplici motivi. Primo di tutti è sicuramente il contributo che mi hanno dato per farmi imparare ad apprezzare il genere horror grazie allo sforzo di entrambe le "ciurme" che si sono occupate di generare una quantità notevole di suspense tale da rendere sia il gioco che il film veri e propri capolavori della tensione e della paura. Ma passiamo alla trama. Il film è ambientato in una stazione metereologica tenuta da una squadra statunitense dell'Antartide viene un'entità aliena in grado di riprodursi facilissimamente e che ha l'abilità di mutare la propria forma in quella degli animali, o delle persone, che uccide. Questo la rende imprevedibile e più di una volta tra i membri della squadra c'è un sacco di tensione, sospetto e paranoia che spinge ognuno di loro a credere di essere di fronte all'alieno assassino, e spesso non hanno torto, ma grazie al fatto che il pilota d'elicottero della base, interpretato dal grande Kurt Russel e al medico di bordo presto si viene a capire che l'unico modo per impedire che quest'alieno possa espandersi oltre i ghiacci dell'Antartide è isolarlo e cercare di farlo morire congelato, rischiando però la morte di buona parte degli addetti, dato che bisogna togliere i contatti con il mondo civilizzato. Tutto questo non serve perchè qualche anno dopo (e qui si parla del gioco) un colonnello (il giocatore) viene mandato ad indagare sul misterioso "silenzio radio" della stazione ed è costretto a vivere la stessa situazione di panico dei precedenti abitanti della base USA...
Il bello della trasposizione videoludica è che i compagni di sventura che aiuteranno Blake non saranno certo dei Robot, anzi! Il giocatore dovrà fare i conti con la loro fiducia (che potrà aumentare o uccidendo le "Cose" assassine oppure sottoponendosi ad esami del sangue che confermino la sua umanità, non dimentichiamoci infatti che un soldato della base potrebbe benissimo pensare che noi siamo un alieno!) e con la loro paura. Se uno dei compagni entra in una stanza particolarmente inquietante il suo nervosismo salirà a dismisura e potrebbe impazzire. E quindi per impedirlo bisognerà somministrargli dell'adrenalina o dargli un po' di potenza di fuoco extra, oppure ancora cacciarlo dalla stanza direttamente!
In entrambi i titoli la colonna sonora è di ottima qualità, e farei una menzione d'onore per i titoli di coda del gioco che esibisce la canzone "After Me" del gruppo americano SALIVA. Da non perdere !

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mercoledì 18 novembre 2009

L'otto per mille destinato allo Stato finisce (comunque) a parrocchie e monasteri.

A chiese e luoghi di culto 29 milioni dei 44 che i contribuenti avevano deciso di devolvere all'erario. I dubbi del Parlamento



ROMA - Pontificia Università Gregoriana in Roma, 459 mila euro. Fondo librario della Compagnia di Gesù, 500 mila euro. Diocesi di Cassano allo Ionio, 1 milione 146 mila euro. Confraternita di Santa Maria della Purità, Gallipoli, 369 mila euro. L'elenco è lungo 17 pagine e porta in calce la firma del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Non si tratta di uno dei tanti decreti, ma quello che ripartisce per il 2009 i 43 milioni 969 mila 406 euro che gli italiani hanno destinato allo Stato in quota 8 per mille dell'Irpef. Basta sfogliarlo per scoprire che confraternite, monasteri, congregazioni e parrocchie assorbono la quota prevalente di quanto i contribuenti avevano devoluto a finalità umanitarie o per scopi di assistenza e sussidi al volontariato.

E invece? Succede che i 10 milioni 586 mila euro assegnati al capitolo "Beni culturali" sono finalizzati in realtà a restauri e interventi in favore di 26 immobili ecclesiastici. Opere che avrebbero tutte le carte in regola per usufruire della quota dell'8 per mille destinata alla Chiesa cattolica, col suo apposito fondo "edilizia di culto". Come se non bastasse, la medesima destinazione (chiese e parrocchie) hanno anche gli altri 19 milioni destinati alle aree terremotate del centro Italia (14 per l'Abruzzo).

"L'atto del governo n. 121" è stato predisposto ai primi di settembre da un presidente Berlusconi reduce dall'incidente diplomatico del 28 agosto con la Segreteria di Stato Vaticano. Sullo sfondo, la (mancata) Perdonanza dopo il caso Giornale-Boffo. Il documento, poi trasmesso alla Camera il 23 settembre, conferma intanto che i soldi vanno allo Stato ma entrano di diritto nella piena discrezionalità del capo del governo, per quanto attiene al loro utilizzo. È un atto "sottoposto a parere parlamentare" delle sole commissioni Bilancio. Quella della Camera lo ha già espresso, "positivo", il 27 ottobre, quella del Senato lo farà nei prossimi giorni. Eppure, anche la maggioranza di centrodestra della commissione Bilancio di Montecitorio ha lamentato le finalità distorte e ha condizionato il parere finale a una serie di modifiche, contestando carenze e incongruenze del decreto.

Tra le più sorprendenti, quella che riguarda la "Fame nel mondo", "alla quale nel decreto vengono attribuite risorse finanziarie alquanto modeste, a fronte di richieste di finanziamento di importo limitato che avrebbero potuto essere integralmente accolte". Insomma: governo ingeneroso verso i bisognosi. In effetti, ultima pagina, al capitolo "Fame nel mondo", sono solo dieci le onlus e associazioni finanziate per 814 mila euro, pari al 2 per cento del totale.
Tutto il resto? A chi sono andate le quote parte dell'Irpef che gli italiani hanno devoluto allo Stato? La parte del leone quest'anno la fanno gli "interventi per il sisma in Abruzzo". Sono 32 e assorbono 14 milioni 692 mila euro. Ma il condizionale è d'obbligo. A parte la preponderanza anche qui di parrocchie e monasteri (la quasi totalità) tra l'Aquila, Pescara e Teramo, tuttavia altro non quadra. E a rivelarlo è proprio la commissione parlamentare presieduta dal leghista Giancarlo Giorgetti: "Le richieste di finanziamento relative all'Abruzzo risultano presentate in data antecedente al sisma dell'aprile 2009 ed appare quindi opportuna una puntuale verifica e un coordinamento con gli interventi previsti dopo il sisma".

L'ammonimento è chiaro: quei beni finanziati in Abruzzo non sarebbero stati danneggiati dal terremoto del 6 aprile, non quanto altri almeno. Perché dunque si dirotta lì un quinto dell'intera quota dell'8x1000? Il sisma del dicembre 2008 in Emilia garantisce a 9 tra parrocchie e monasteri del Parmense altri 4 milioni, mentre 11 milioni sono parcellizzati per i danni delle restanti calamità in tutta Italia.

Ma ecco il punto. Oltre 10 milioni finiscono ad appannaggio dei Beni culturali. Ventisei tra consolidamenti e restauri, quasi tutti per diocesi, chiese, parrocchie, monasteri. Solo per restare alle cifre più consistenti, ecco il milione 314 mila euro per la cattedrale dell'Assunta di Gravina di Puglia, il milione 167 mila euro per il restauro degli affreschi della chiesa dei Santi Severino e Sossio di Napoli, oppure i 987 mila euro per il restauro di Santa Maria ad Nives di Casaluce (Caserta), i 579 mila euro per San Lorenzo Martire in Molini di Triora o i 413 mila euro per la "valorizzazione della chiesa San Giovanni in Avezzano". E poi, la Pontificia Università Gregoriana e la Compagnia di Gesù. Anche su questo capitolo le bacchettate del Parlamento: la priorità dovevano essere "progetti presentati da enti territoriali", non ecclesiastici. Ci sarebbe anche il capitolo "Assistenza ai rifugiati", al quale però, per il 2009, il decreto firmato dal premier Berlusconi destina 2,6 milioni, poco più del 5 per cento del totale. E quasi tutto (2,3 milioni) va al solo Consiglio italiano per i rifugiati. Concentrazione "non opportuna", censura infine la commissione Bilancio: "Altri progetti non finanziati risultavano meritevoli di attenzione".

di CARMELO LOPAPA da La Repubblica


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domenica 15 novembre 2009

Rimpianti di Autoritarismo


Ora che il mio collaboratore Aure Just Aure posta tutti questi articoli sul mio blog rimpiango di quando questo sito era una diarchia assoluta assoluta capeggiata da Me e dal mio Ego.
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Il PD del Lazio nomina Mazzoli nuovo Segretario della regione Lazio. Possibile che nella Sinistra siano così tanti i cognomi che si prestano a giochi di parole di tipo sessuale?
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In vigore la riforma del lavoro. Brunetta:"D'ora in poi, un mazzo così ai funzionari che non rispettano gli standard." Peccato che questa regola non verrà estesa anche al consiglio dei ministri.
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Bondi attacca spietatamente gli attori del Cinema italiano dando loro degli accattoni e dei servi. Il bue che dice cornuto all'asino.
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A Napoli il Presidente della Repubblica (non ho il coraggio di dire Napolitano a Napoli) ha detto: "Quello che più conta in politica è la moralità e il suo senso di nobiltà." Ogni riferimento a persone e eventi è puramente VOLUTO.
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sabato 14 novembre 2009

Noi, i Don Chisciotte. (Ed il Fatto Quotidiano continua a parlare del No Berlusconi Day)

Giustizia: il gruppo di Facebook che ha organizzato il No Cav Day per chiedere le dimissioni del premier.

Basta guardare la loro pagina Facebook “No Berlusconi Day”. Ieri alle 13:20 erano 247.563 iscritti. Dopo due ore se n’erano aggiunti altri 2.000; alle 17:21 il giro di boa: 250.025. Un quarto di milione. È una manifestazione che sfugge da ogni definizione questa nata su Facebook, migliaia di piccoli Don Chisciotte provano a sfidare Berlusconi con una richiesta molto chiara: “Devi di-metterti e difenderti, come ogni cittadino, davanti ai tribunali della Repubblica”. Appuntamento a Roma, sabato 5 dicembre , in Piazza della Repubblica, a Roma. Per capire come nasce una mobilitazione ai tempi di Internet, ci siamo fatti raccontare la genesi del NoBDay da Giuseppe Grisorio, uno degli organizzatori. La storia che ci racconta si dimostra sorprendente ad ogni passo, lontana anni luce dai riti e dalle lungaggini della politica come la conosciamo.

Lasciamo a lui la parola. “Era l’otto ottobre, il giorno dopo la bocciatura del lodo Alfano. All’ora di pranzo stavo monitorando Facebook, dove ho mille amici. Tra questi c’è anche San Precario. Non so chi sia, ma lo seguo perché per me rappresenta una maschera dietro la quale ci sono delle idee simili alle mie, un’altra chiave di lettura della società. San Precario mi dice che in tanti gli stanno scrivendo la loro soddisfazione per la bocciatura del lodo, ma anche il loro disagio, la voglia di impegnarsi contro la brutta deriva padronale che ha preso il nostro paese. Il giorno dopo mi arriva una notifica: ‘San Precario ti ha nominato amministratore della pagina -Una manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni di Berlusconi-’, un messaggio diretto anche ad altre persone, le stesse che costituiranno il nucleo organizzativo del NoBDay. Siamo rimasti un po’ spaesati: nessuno di noi aveva mai organizzato una manifestazione.

Ma ci siamo messi subito al lavoro, coinvolgendo i nostri amici virtuali. Non potevano prevedere come la rete avrebbe risposto, ma è stato chiaro fin dal primo giorno che il nostro gruppo su Facebook era diverso: forse poteva riuscire a spostare la mobilitazione sul piano reale. La pagina, in effetti, si è diffusa come un virus: dopo qualche giorno, ha cominciato regolarmente ad avere un iscritto ogni otto secondi, per un totale di 11-12 mila ogni giorno. Ma la vera svolta è arrivata quando un iscritto ci ha chiesto: “a Catania state organizzando qualcosa?”. Non ce lo siamo fatti ripetere due volte: sono nati così i gruppi di coordinamento locale, ognuno con le stesse linee guida (bisogna creare una pagina specifica su Fb, pubblicare l’appello, comunicare con gli iscritti in modo partecipativo e informare tutti sui risultati raggiunti). Poi abbiamo lavorato alle traduzioni. Tramite le persone che si sono offerte nella nostra pagina, nel giro di una settimana abbiamo l'appello in dieci lingue.

Quindi abbiamo aperto il sito, noberlusconiday.org che ora è il collettore di tutto le informazioni sulla manifestazione. A fine ottobre si sono fatti avanti Di Pietro, Ferrero e il Pdci; anche se c’è stato bisogno di qualche chiarimento, queste adesioni hanno rappresentato un riconoscimento del lavoro svolto dalla rete. Intanto era arrivato il momento di guardarci negli occhi: con i social network, puoi abbattere le distanze, ma non puoi eliminarle. Fin dall'inizio avevamo fatto dei briefing su Skype: ci conoscevamo per voce, via chat, ma nessuna aveva mai visto gli altri in faccia. La riunione è stata sabato scorso, in un bottega del commercio equo e solidale, a Roma. Abbiamo dato dei ruoli di riferimento stabili: portavoce, addetto stampa, logistica territoriale.

Ora, sui territori, ci stiamo concentrando sulla logistica: pianificare il corteo, il palco a Piazza San Giovanni, sempre continuando a diffondere l’appello. I numeri sono dalla nostra parte: finora si sono svolti una quarantina di volantinaggi in tutta Italia, abbiamo oltre cento comitati locali e 12 comitati all'estero”. La pagina Fb in queste ore esplode di adesioni. Come mi immagino il 5 dicembre? Un'enorme piazza viola. Con tantissime persone e che sono lì per costruire qualcosa . Abbiamo scelto il viola perché è il colore della mestizia e della rinascita. È il colore che viene utilizzato di più dai bambini nei loro disegni perché esprime una voglia di visibilità e un istinto di comunicare. Se sarà un successo? Speriamo, per questo paese malandato”.

di Federico Mello da Il Fatto Quotidiano (14 novembre 2009)

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Il popolo che dice basta.


Presidente Napolitano. Presidente Fini. “Adesso basta è il titolo che abbiamo stampato ieri sulla prima pagina del Fatto Quotidiano. Adesso basta è scritto sulle migliaia di messaggi che giungono al nostro giornale. Tutti indistintamente chiedono di mettere la parola fine allo scandalo che da quindici anni sta sfibrando l’Italia: la produzione incessante di leggi personali per garantire a Silvio Berlusconi la totale immunità e impunità in spregio alla più elementare idea di giustizia.

Quello che rivolgiamo a voi che rappresentate la prima e la terza istituzione della Repubblica (sulla seconda, il presidente del Senato Schifani pensiamo di non poter contare) non è un appello ma una richiesta di ascolto che, siamo certi, non andrà delusa. Tutte quelle lettere, e-mail, fax esprimono una protesta e una speranza. Di protesta “contro l’arroganza di un Potere che sembra aver perso ogni senso della misura e anche quello del decoro ”, scrisse Indro Montanelli sulla Voce nel 1994, all’epoca del decreto Biondi. Fu il primo tentativo di colpo di spugna al quale ne sarebbero seguiti altri diciotto negli anni a seguire fino all’ultima vergogna chiamata “processo breve”. Allora la battaglia fu vinta.

La redazione della Voce fu alluvionata di fax dei lettori disgustati, il decreto fu ritirato e il grande giornalista così rese omaggio allo spirito di lotta dei concittadini: “Fino a quando questo spirito sarà in piedi, indifferente alle seduzioni, alle blandizie e alle minacce, la democrazia in Italia sarà al sic u ro ”. Malgrado abbia attraversato tante sconfitte e tante delusioni quello spirito non appare per nulla fiaccato e chiede di trovare una risposta capace di dirci che la politica non è solo interesse personale e disprezzo per gli altri. Che le istituzioni sono davvero un baluardo contro le prepotenze del più forte. Questa è la nostra speranza presidente Napolitano e presidente Fini. Per questo vi trasmetteremo i messaggi dei nostri lettori. Tenetene conto.

di Antonio Padellaro da Il Fatto Quotidiano (14 novembre 2009)



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venerdì 13 novembre 2009

"No B day", quasi 250mila adesioni in piazza la protesta nata sul web.


Dalla Rete al corteo per chiedere le dimissioni del premier Berlusconi
Il 5 dicembre a Roma la manifestazione nazionale ideata da un gruppo di blogger

ROMA - Quasi duecentocinquantamila adesioni raccolte su internet in un mese. Nasce così il "No B day", la manifestazione nazionale "per chiedere le dimissioni di Berlusconi". Ideata da un gruppo di blogger, incubata nella Rete, alimentata su Facebook, la protesta nasce come reazione agli attacchi del premier seguiti alla sentenza sul Lodo Alfano. Dal 9 ottobre 2009, Silvio Berlusconi critica il Quirinale, attacca i giudici della Corte Costituzionale, accusandoli di essere "comunisti", si definisce "l'uomo più perseguitato della storia", litiga in tv con Rosy Bindi dicendole che è "più bella che intelligente" provocando una rivolta delle donne. A un passo dallo scontro istituzionale, mentre fuori e dentro il Parlamento infuriano le polemiche, un gruppo di blogger decide di dar vita ai propri post.

Aprono un gruppo su Facebook e indicono una "manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni di Berlusconi". Ad oggi, dopo un mese, hanno raccolto oltre 235mila adesioni. Una marea che si definisce "apartitica e pacifista" e che si è già data un appuntamento per scendere in piazza: il pomeriggio del 5 dicembre a Roma, in piazza della Repubblica. Si partirà con un corteo per arrivare fino a piazza del Popolo. Poi, in serata, un concerto in piazza San Giovanni, organizzato grazie all'aiuto dei 3mila artisti raccolti in un altro gruppo, "Artisti - No Berlusconi Day".

Su Facebook, infatti, il gruppo principale dei promotori è solo il centro di un network composto da circa 100 pagine. Ognuna di queste rappresenta un comitato cittadino per il "No B Day". Da Torino a Palermo, da Milano a Napoli. Con ramificazioni internazionali: Londra, Barcellona, Amsterdam, Dublino, Parigi, Vienna. E poi San Francisco, Montreal, Sacramento. Tutte città in cui saranno organizzate manifestazioni parallele. Una sorta di "Internazionale antiberlusconiana", raccolta intorno a una considerazione e a un appello finale: "A noi non interessa cosa accade se si dimette Berlusconi" e riteniamo che il "fair play di alcuni settori dell'opposizione, costituisca un atto di omissione di soccorso alla nostra democrazia. Berlusconi deve dimettersi e difendersi davanti ai tribunali".

In queste ore i "blogger democratici" sono alle prese con l'organizzazione dell'evento. Autobus da ogni parte d'Italia, striscioni e volantini, il corteo e il concerto. Con un occhio di riguardo per il luogo da cui tutto è partito, il web. Nel sito ufficiale del "No B Day" sono disponibili informazioni e materiali, oltre alla possibilità di contattare gli organizzatori per risolvere problemi logistici. C'è chi vuole i volantini, chi cerca un passaggio per Roma, chi si prenota per suonare in Piazza San Giovanni. Il colore viola farà da sfondo a tutte le iniziative. Perché "il viola non è solo il colore del lutto, ma anche quello dell'energia vitale, dell'autoaffermazione".

Per testare la capacità della macchina organizzativa, sono in corso in questi giorni "anteprime del "No B Day", in molte città italiane. E nelle ultime ore si sta mettendo a punto l'aspetto sicurezza, per "evitare infiltrazioni facinorose e violente". Insomma, sin dalle origini e dai preparativi quella del 5 dicembre si annuncia come la più grande iniziativa politica di protesta nata dalla base degli utenti del web.

Alla manifestazione hanno già aderito alcune forze politiche. Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha confermato la sua presenza, così come il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero e il Partito dei comunisti italiani. Il Pd ha invece declinato l'invito a partecipare, per questo sul web molti iscritti al partito chiedono al neo segretario di cambiare idea: "Spero che Bersani accolga il nostro invito, saremo in tanti del Partito democratico a partecipare alla manifestazione".

di CARMINE SAVIANO da La Repubblica (12 novembre 2009)

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Il pentito e i nomi dei politici. Spuntano Landolfi e Bocchino (PDL).

L’imprenditore dei Casalesi: Cosentino è il mio padrone


NAPOLI -«Sappi che il mio padrone è Nicola Cosentino, e più di quello nes suno ti poteva raccomandare... fai conto che sei già dentro». Così diceva l’im­prenditore in odore di camorra al giova ne che aspettava l’assunzione nel con sorzio Eco4, nato per gestire lo smalti mento dei rifiuti nell’area casertana. E lui, Nicola Cosentino, confermava: «L’Eco4 è una mia creatura, l’Eco4 song’io ! ». È la storia di questo consorzio già al centro di altre indagini antimafia che porta il sottosegretario all’Economia, nonché coordinatore del Pdl in Campa nia, all’accusa di concorso esterno in as sociazione camorristica, con la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dalla procura di Napoli al giudice per le indagini preliminari. I capi di imputazio ne contro Cosentino sono pesanti. «Con tribuiva, sin dagli anni Novanta, a raffor zare vertici e attività dei gruppi camorri sti Bidognetti e Schiavone, dai quali rice veva puntuale sostegno elettorale». Inol­tre, negli anni avrebbe «garantito il per manere dei rapporti tra imprenditoria mafiosa e amministrazioni pubbliche». E la richiesta di arresto viene giustifica ta anche con «la persistenza del debito di gratitudine» che il sottosegretario avrebbe verso i clan di Casal di Principe.

Il tessuto criminale
L’inchiesta si basa sulle dichiarazioni di sei collaboratori di giustizia. Il ruolo centrale è quello di Gaetano Vassallo, un imprenditore legato, per sua stessa ammissione, alla cosca di Francesco Bi­dognetti. Il nome dell’esponente politi co del Pdl Vassallo lo fa ai magistrati per la prima volta l’1 aprile del 2008, raccon tando di un incontro tra il sottosegreta rio e Sergio Orsi, l’imprenditore che defi niva Cosentino «mio padrone», e che con il fratello Michele (ucciso a Casal di Principe nel giugno del 2008) gestiva l’Eco4. «Posso dire che la società Eco4 era controllata dall’onorevole Cosentino e anche l’onorevole Landolfi (Mario Lan dolfi, parlamentare e vicecoordinatore del Pdl in Campania; ndr ) aveva svariati interessi in quella società. Presenziai personalmente alla consegna di cin­quantamila euro in contanti da parte di Orsi Sergio all’onorevole Cosentino, in contro avvenuto a casa di quest’ultimo a Casal di Principe». In un’altra deposizione, Vassallo rife risce quanto gli avrebbe raccontato uno degli esponenti della famiglia Bidognet ti nel corso di un summit: «Ricordo che si fecero i nomi anche di alcuni politici nazionali. In particolare, Bidognetti Raf faele (...) riferì che gli onorevoli Italo Bocchino (vicecapogruppo del Pdl alla Camera; ndr ), Nicola Cosentino, Genna ro Coronella (senatore Pdl; ndr ) e Lan dolfi facevano parte del 'nostro tessuto camorristico'».

La camorra
L’Eco4 era un’azienda che il gip defini sce «pura espressione della criminalità organizzata». Va ricordato che si tratta di società a capitale misto, quindi anche pubblico, governata di fatto da perso­naggi detti «Zio» (soprannome di Fran cesco Bidognetti), «Panzone» e «Gigino o’ drink» e dove aveva un ruolo anche un personaggio come Emilio Di Cateri no (poi pentito), uno degli autori del massacro di Castelvolturno, in cui il gruppo stragista dei Casalesi uccise set te immigrati. Nel 2002, Eco4 entra nel progetto per la realizzazione del termo valorizzatore nella provincia di Caserta. La sede viene scelta a Santa Maria La Fossa, attraverso una procedura che pas sa dal Commissariato straordinario per i rifiuti, all’epoca gestito da Antonio Bas solino, il quale, chiamato a testimonia re, «non sapeva fornire ragioni» sull’or dinanza firmata dal suo vice Giulio Fac chi, nome che appare più volte nelle in­tercettazioni telefoniche dei «dirigenti» di Eco4. A quel tempo, Santa Maria La Fossa non è però sotto il controllo dei Bidognetti ma degli Schiavone, il più po tente clan dei casalesi. Quindi Vassallo, che nella società è il referente dei Bido gnetti, viene messo da parte: «L’onore vole Cosentino mi spiegò quali erano le ragioni della mia esclusione dal consor zio. Mi spiegò che ormai gli interessi economici del clan dei casalesi si erano focalizzati, per quanto riguarda il tipo di attività in questione, nell’area geografi ca controllata dagli Schiavone (...) e che pertanto il gruppo Bidognetti era stato 'fatto fuori' perché non aveva alcun po tere su Santa Maria La Fossa. Ne deriva va la mia estromissione. In poche parole l’onorevole Cosentino mi disse che si era adeguato alle scelte fatte 'a monte' dal clan dei casalesi».

I nipoti del cardinale
Dell’Eco4 e di Cosentino parla ai giu dici anche Michele Orsi, in una deposi zione del giugno 2007: «Circa il 70 per cento delle assunzioni che vennero ope rate per la Eco4 erano inutili ed erano motivate per lo più da ragioni politi co- elettorali, richieste da Valente (Giu seppe Valente, presidente del consorzio; ndr ), Cosentino e Landolfi (...) Ricordo ad esempio le assunzioni di Picone Nico la, vicesindaco di Trentola, e quella di Oliviero, consigliere di Villa Literno, en trambe richieste dall’on. Cosentino. Sempre Cosentino ci richiese l’assunzio ne di due nipoti del Cardinale Sepe, da noi regolarmente attuate».

Di Fulvio Bufi e Marco Imarisio dal Corriere Della Sera (11 Novembre 2009)

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