giovedì 26 novembre 2009

Comunismo tra i banchi di scuola


Per quanto io possa detestare la maggior parte dei film e dei telefilm per teenager, specialmente quelli italiani , non posso che difenderli quando qualcuno mette in avanti accuse INESISTENTI. Ed quello che è successo al telefilm "I liceali",accusato di "Filocomunismo". Da chi? Nessuna domanda ha risposta più semplice. Chi vede il comunismo ancora in piedi in questa repubblica delle banane chiamata Italia? Il Pidielle, naturalmente, dato che vede possibili nemici in qualsiasi rivista, libro, film, ricetta di cucina, bigliettino del Bacio Perugina che non scrive che Berlusconi è un politico sensazione e merita tutti i pompini e i soldi d'Italia, non fa altro che mostrare i muscoli allo scopo di instillare paura e di conseguenza lealtà incondizionata nei media, nella cultura e naturalmente, nel cittadino stesso. Ma vediamo l'accusa. Il filocomunismo non è un crimine terribile specialmente per un motivo: io sono uscito dal liceo da due anni e quando lo frequentavo, gli estremismi politici si trovavano in entrambe le salse, sia comunista che fascista, e sono sicuro che tale fenomeno stia sopravvivendo ancora oggi."Rossi" e "Neri" facevano capolino nella "vita studentesca", si trovavano sia nelle liste per le candidature dei rappresentanti d'istituto, si vedeva nei vestiti degli alunni(omologatissime magliette del Che o croci celtiche e simboli similari a badilate) e nei discorsi tra alunni. Quindi se in una serie televisiva si sceglie di rappresentare una scuola la componente politica deve NECESSARIAMENTE esserci.


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