venerdì 30 ottobre 2009

L'imbarazzo generato dall'intrallazzo di Marrazzo ormai ci ha rotto il...

Ho dato una sbirciatina all'Annozero di ieri sera e sono giunto a una conclusione semplice ma innegabile. Nell'operazione "A marrazzo piace prenderlo nel mazzo" il marcio non sta solamente nelle azioni dell'ex Governatore. Al contrario nessuno è immacolato in tutto questo caotico scenario. E dico dappertutto:

Primo, va detto che uno dei quattro carabinieri aveva LUI STESSO una relazione (di cui non si è parlato allo stesso modo che si è fatto con Pierre Marrais) con uno dei trans della zona in cui è avvenuta tutta la vicenda. Relazione che era "controbilanciata" da un comportamento bigotto di facciata dato che Nicola, questo il nome dell'integerrimo carabiniere, quando era in compagnia di un collega si recava nel luogo del delitto a bastonare (e questa volta non dico sessualmente) i Transessuali che trovava in giro. Inoltre il modus operandi con cui è avvenuto il ricatto è tutto tranne che legale, dato che è stato fatto senza un regolare mandato e con brutalità degna dei film polizieschi made in USA.

Secondo, c'è da ricordare che l'amore trans di Nicola era spesso utile al gruppetto visto che faceva la spia riguardo ad alcune vicende che accadevano nel palazzo in cui alloggiavano i trans coinvolti in questo caos. E a detta dei viados stessi il mestiere della "spia" è spesso accettato al'interno di questi traffici, pur di non essere minacciati dai carabinieri. Per queste due cosette anche lo "schieramento" dei Trans non è immune da qualche giudizio.

Terzo, ad occuparsi della vendita del materiale "Hot" delle avventure erotiche dell'ex governatore sono dei tipi non certo irrorati dalla santità celestiale, a detta delle stesse giornaliste a cui è stato dato il video scandalo, che hanno descritto il loro "contatto" come un tipaccio losco, grosso e minaccioso, e che mostrava con disinvoltura una benda su un occhio procurata orgogliosamente dopo una rissa con un gruppo di albanesi, che a detta invece delle trans è lo spacciatore del quartiere che lavora insieme alla polizia per non farsi mettere in carcere.

Il brutto di queste righe che ho scritto è che non sono scopiazzate dal fumetto di Frank Miller di turno, ma sono dettagli della vita reale che non fa molto comodo mostrare nei telegiornali, ma soltanto in trasmissioni a rischio come "Annozero".

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