giovedì 18 febbraio 2010

Lo stupro, arte italica e non solo degli immigrati

Questo post lo scrivo alla faccia di tutti quegli idioti che dicono che se l'Italia non è sicura per le donne è colpa degli "sporchi" extracomunitari che le stuprano senza pietà. Quel qualcuno deve ridimensionare il suo odio verso i clandestini e incanalarne un po' verso i suoi compatrioti italianissimi, accorgendosi che noi italiani in alcune situazioni siamo molto peggio di questi "clandestini". La notizia che racconto ha le sue radici nel 1999 in cui una tredicenne del paesino di San Martino di Tauranova (in provincia di Reggio Calabria) ha cominciato a subire violenze sessuali da parte di alcuni compaesani. Per tre anni è stata stuprata e nel 2002 ha avuto il coraggio di parlare con i carabinieri per denunciare i colpevoli. E lì sembra che giustizia sia stata fatta, dato che gli stupratori (12 compaesani, TUTTI pregiudicati) hanno giustamente ricevuto quel che meritavano, ovvero la prigione. Ma nel corso di questi ultimi 8 anni il paese ha formato (grazie all'intervento delle famiglie di questi stupratori) un fronte unito contro la ragazza isolandola totalmente, insultandola per aver mandato e impedendole di vivere una vita decente. E, giustamente la ragazza in questione è tornata dai carabinieri con altri 6 nomi, che sono stati denunciati da lei e ammoniti per comportamenti persecutori, e se continueranno tale comportamento verranno perseguiti a norma di legge per stalking. Un po' di giustizia è stata quindi fatta di nuovo, ma resta il fatto che un paese tanto meschino si sia unito per dare solidarietà a dei criminali stupratori e, chiunque può giungere alla giusta conclusione che è un comportamento crudele e incivile.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!

Nessun commento: