venerdì 5 marzo 2010

6 marzo: No Razzismo Day




Domani, Sabato 6 Marzo, alle 14, appuntamento antirazzista a Milano, in Piazza Duca D'Aosta, davanti alla Stazione Centrale. Il popolo dei Blog e di Facebook scende in piazza contro il razzismo. Ancora una manifestazione autoconvocata e autoorganizzata dal popolo della rete. Il programma della giornata prevede un corteo che si snoderà per le vie del centro per tornare nella stessa piazza dove si svolgeranno gli interventi.
Oltre a decine di migliaia di internauti sono centinaia i circoli, i comitati e le associazioni che da tutta Italia hanno aderito alla manifestazione. C'è tutta la sinistra, e buona parte del centro sinistra: Rifondazione Comunista, Sinistra e Libertà, Pdci, con le segreterie nazionali, il Popolo Viola, il Comitato del Primo Marzo, ma anche Italia dei Valori della Lombardia, la Federazione della Sinistra, molti circoli del Partito democatico, rappresentanze dei movimenti studenteschi, centri sociali, comitati sindacali, associazioni cattoliche, evangeliche e musulmane.
A titolo personale hanno aderito anche personaggi della cultura e parlamentari (deputati, senatori e europarlamentari) come Moni Ovadia, padre Alex Zanotelli, Giulio Cavalli Piero Ricca o Leoluca Orlando, Oliviero Diliberto, Vittorio Prodi, Paolo Cento, Antonio Boccuzzi, Francesco Ferrante, Debora Serracchiani, Niccolò Rinaldi, Vittorio Agnoletto e molti altri.
«Protestiamo perché tacere ormai equivale ad essere complici - spiega Luigi Grimaldi, portavoce degli organizzatori - nell'acconsentire a uno stato di cose vergognoso fatto di bidonville, di fame, di paura e di miseria sistematizzate ». Si protesta contro degrado sociale e sfruttamento, considerati indegni di un paese civile. Si tratta di «scardinare la mentalità della divisione, dell'indifferenza e dell'arroganza che sta avvelenando il paese».
La piattaforma di No Razzismo Day chiede che «nel paese venga isolato e sconfitto il clima di intolleranza verso i migranti che è stato in modo cosciente seminato anche da irresponsabili forze di governo a fini elettorali fino al punto da creare un partito della paura. È stato appiccato un incendio che adesso i piromani della xenofobia non sanno più come controllare. Chiediamo che ai migranti, a prescindere dal loro status, siano garantiti i diritti fondamentali, umani e civili, previsti dalla costituzione e dalle leggi internazionali, in particolare in relazione agli articoli 2, 3 e 8 della costituzione, con riferimento alla convenzione 143 dell'Unione europea che garantisce la promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti ratificata dal nostro paese nel 1981».
Tra le varie richieste, dieci punti in tutto, anche quella affinché cessino le violazioni dei diritti umani per i lavoratori migranti sprovvisti di documenti così come la politica dei respingimenti. Di fatto vengono riprese le osservazioni mosse al governo italiano dal Consiglio per i diritti umani e dall'Alto commissariato per i rifugiati dell'Onu.


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