giovedì 3 marzo 2011

Bersani e la vaginocrazia

So che a volte critico così tanto da Bersani che potrei vedermi offerto prima o poi un assegno firmato da Feltri o Belpietro, ma quando ci vuole ci vuole.Bersani , come spesso accada fa un passo avanti e due indietro. Da una parte infatti comunica il buon risultato della raccolta di firme per le dimissioni di Silvio (arrivate, a quanto pare sulla buona cifra di dieci milioni), e reagisce di conseguenza riproponendo l'ingenuo ma giustissimo invito a Berlusconi di levarsi dalle palle. Dall'altra parte per non tradire la sua natura di politico senza minimo carisma, se ne è uscito con uno dei suoi deliri per fare felici le femministe del suo partitello, dicendo che "bisogna dare dignità alle done per rendere l'Italia un paese più civilizzato". Prima che qualche lettrice invasata mi tiri uno shuriken precisiamo. Sono d'accordo che le donne non vanno considerate come cittadini di serie B eccetera e penso che forse le sue parole non sono poi tanto sbagliate. Tuttavia va detta una cosa. La condizione della donna non è un problema primario al momento e se proprio se ne deve parlare bisogna farlo quando Bersani ha il potere necessario nel paese per attuare le sue idee, e ora non è per niente così. I problemi principali sono ben altri. La nostra istruzione non è stata riformata, nè dalla Gelmini nè dagli ultimi ministri della pubblica istruzione che hanno preso le redini negli ultimi anni, ma è stata mutilata sia per quanto riguarda l'aspetto pratico grazie ai tagli. La ricerca è stata rallentatata per il medesimo motivo e la disoccupazione è alle stelle. Il tutto senza contare che, problema della dignità a parte, Berlusconi è sostenuto da moltissime donne (alcune delle quali si ritengono femministe o similiari) che non si accorgono di essere considerate oggetti all'interno del PdL. Quindi, caro Bersy, prima di sfamare di attenzioni le suffragette del tuo partito, parla di qualcosa di DAVVERO importante per il paese.
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