giovedì 6 ottobre 2011

Frittate rivoltate

Il web questa settimana è stato un luogo ancora più caotico del solito con gli scioperi di Nonciclopedia e Wikipedia e come se non bastasse con la morte di Steve Jobs (di cui sono venuto a conoscenza si e no mezz'ora fa). Rassicuratevi non parlerò di tutte e tre queste cose, su Nonci ora che è tornata operativa (anche se senza il bellissimo articolo contro Fiasco Rossi) non ho nulla da dire e su Jobs a parte doverose condoglianze non saprei dove andare a parare. Rimane Wikipedia, anche perchè i cari servi dei servi (alias i giornalisti del quotidiano "Il Giornale") hanno inconsciamente contribuito alla mia ispirazione. Mentre su internet si fa strada la giusta indignazione per lo sciopero dell'enciclopedia online il Giornale esulta cogliendo l'occasione di attaccare Wikipedia con il solito metodo dello sputare fango, dicendo che l'intento di tale sito è "dare la possibilità di disegnare il vostro ritratto pubblico ai vostro peggior nemico". Se posso dire la mia quest'affermazione è sintomo di CHIARISSIMA coda di paglia, dato che se una persona sa di essere inattaccabile non accusa segni di paura di questo genere. Inoltre il giornalista che ha scritto l'articolo, tale Massimiliano Parente arriva anche a rigirare la frittata sull'argomento censura: ad essere oggetto di violenza non è la rete, che il governo attuale sta cercando chiaramente di limitarne a tutti i costi la libertà, ma i cattivi secondo il giornalista sarebbero gli scrittori di Wikipedia perchè colpevoli dell'istituzione nel sito di una dittatura dell'anonimato! Per finire in bellezza Parente conclude simpaticamente dicendo "Wikipedia chiude, alla fine è una bella notizia, alla fine purtroppo sarà solo una finta, ma io intanto mi godo l’attimo fuggente e "stappo lo spumantino e faccio cin cin con la mia Treccani." simboleggiando con la Treccani quella che è una fonte prevedibile e invariabile nel corso del tempo, perchè si sa, chi è dalla parte di chi comanda teme qualsiasi cambiamento che lo possa far scivolare dalla poltroncina tanto adorata. Farei poi notare che la Treccani è si una fonte di tutto rispetto, ma oggigiorno con la possibilità di usare la rete per una rapida ricerca è ben più immediato fare qualche clic e recarsi su Wikipedia piuttosto che rovistare in tutta la casa e cercare l'enciclopedia cartacea di turno, sfogliare pagine su pagine per trovare l'agognata informazione. Ma questo evidentemente al Giornale non sono riusciti a capirlo.

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