domenica 20 ottobre 2013

Nell'isola dei cavalieri di San Giovanni

Una piccola Introduzione.
Ebbene si, mi sono fatto un viaggetto, certo, ero al guinzaglio dato che si è trattato di un viaggio in famiglia, con tanto di appartamento condiviso e che quindi non ho potuto approfondire adeguatamente la vita notturna del posto, Ciononostante posso dire di essermi goduto qualche giorno fuori dalle terre Italiche. Penso che dividerò questo resoconto in tre sezioni, la prima delle quali verrà esaminata adesso.
I Cavalieri

Lezioncina di storia in pillole (anche se mi piace pensare non ce ne sia tanto bisogno per la maggior parte dei lettori): a combattere nella Terrasanta non c'era solo il tanto commercializzato dai media Sacro Ordine dei Templari. Inizialmente semplicemente fondato per curare i pellegrini diretti a Gerusalemme , c'era anche quello degli ospitalieri. Quando, con la prima crociata, vi fu la necessità di proteggere in modo più concreto i cristiani in quelle terre gli ospitalieri "cambiarono rotta" e divennero dei monaci combattenti, e attirarono l'interesse di gran parte dell'Europa occidentale dato che si unirono guerrieri nobili di lingua italiana, francese, aragonese, tedesca e persino (anche se di rado) scandinava. Da allora i cavalieri di quest'ordine si distinsero egregiamente in battaglia contro i guerrieri islamici, rinforzando al contempo la loro influenza, anche le sorti cambiarono quando venne persa Gerusalemme nel 1187 e di conseguenza gli infedeli cacciarono l'ordine che dovette rifugiarsi prima a Tripoli e in seguito a Cipro e poi a Rodi, dove resistettero a Mamelucchi e Ottomani fino al 1522, anno in cui, sconfitti e cacciati dai Turchi iniziarono a cercare una nuova sede che venne concessa a Malta da nientepopodimeno che Carlo Quinto Imperatore di Spagna e Germania nel 1530. Esaminando la scelta di Carlo Quinto è innegabile quanto questa sia stata una mossa molto intelligente a livello strategico dato che la concessione dell'isola ai cavalieri , detti ora di Malta, ha creato uno Stato cuscinetto tra la penisola italiana e le coste dell'Africa Settentrionale, in aggiunta protetto da una forza militare (sia di terra che di mare!) non indifferente e fedele all'impero. La posizione isolata rispetto agli altri territori europea fungeva anche come un ostacolo non indifferente che potesse impedire ai cavalieri di alzare la cresta contro il loro nuovo "padrone" asburgico. Indubbiamente, un esempio del fatto che l'Asburgo non ha puntato sul cavallo sbagliato lo si ha nel 1565 quando, rifugiatisi all'interno del Forte Sant'Elmo, respinsero le truppe ottomane, resistendo abbastanza a lungo da far arrivare in supporto dell'isola un esercito di soldati italiani e spagnoli inviati dal vicerè di Sicilia, tanto che il Grande Assedio, grazie a questa vittoria (improbabile dato che il rapporto della forza degli schieramenti era fortemente a favore dei Turchi, che disponevano di 40000 uominini contro 3700 a difesa della città più 5000 rinforzi circa ),  è considerata, insieme a quella di Lepanto una delle più importanti battaglie vinte contro l'impero ottomano. Questa vittoria riportò in auge i cavalieri fino al 1798, anno in cui Napoleone si incazzò con il gran maestro dell'ordine che governava allora perchè questi era titubante nel concedere a Bonaparte l'accesso navale nell'isola, e di conseguenza espugnò la fortezza per avere un avamposto utile alla sua campagna d'Egitto e a conti fatti danneggiò gravemente l'autorità dell'Ordine nell'isola, tanto che molti membri migrarono, persino fino alle Americhe. Qualche membro è rimasto nell'isola ma anche dopo l'occupazione britannica l'Ordine non ha più ripreso una vera e propria sovranità nei confronti dell'isola. Ed è qui che parleremo di quest'altra fase di Malta.
Gli Inglesacci
Fin da ora avverto eventuali lettori filobritannici che non mi sento di consigliare loro di leggere questa sezione, perché potrebbero avere da ridire sentirsi offesi perché a loro parere insulto il paese più bello del mondo e blablabla, li rassicuro anche di una cosa, le loro sensazioni sono fondate, io ora insulterò gli inglesi senza pietà, ma perché ho delle motivazioni che mi spingono a criticarli fortemente. Suggerisco infatti di saltare alla prossima sezione oppure se si sentono profondamente offesi possono semplicemente smettere di leggere il post e tantissimi saluti.
Cosa stavamo dicendo?Ora che ho opportunamente scacciato gli anglofili posso proseguire.  L'occupazione francese, giusto? Bè, la faccenda non durò poi tanto perché gli inglesi giusto per fare lo sgambetto a Napoleone decisero di prendersi Malta sotto il loro dominio ma, nonostante il potenziale ruolo strategico che già Carlo V aveva visto nell'isola, non la sfruttò poi tanto, facendo però delle modifiche che ancora si sentono a Malta. Oltre ad introdurre la guida a sinistra, che per fortuna non è così terribile (anche se è praticamente un simbolo del fatto che gli inglesi devono PER FORZA sentirsi diversi dai comuni mortali, inventandosi regole senza senso come questa) ma è comunque a mio parere irritante, hanno introdotto il loro stile urbanistico-architettonico (cabine telefoniche comprese!) che a volte stona un po' con il resto dell'isola , hanno cercato di inglesizzare fortemente la popolazione stessa. Questo processo è stato fatto sia politicamente, dato che, per dirne una il partito "di sinistra" principale della republica maltese è detto Laburista sia che linguisticamente, imponendo loro la lingua inglese così tanto che su 10 insegne di  negozi e servizi in lingua maltese ce ne sono 2-3 ad essere generosi. Ma l'inglesizzazione peggiore è quella economica. Avete mai sentito parlare, ultimamente, di olio prodotto a Malta? La risposta credo sia "no". Dato il clima, in teoria ottimo per una coltivazione di oliveti, come mancanza nell'economia locale può sembrare strana. La risposta a questo però, è molto semplice: gli inglesi, astuti come faine quando si tratta di economia si sono fatti ingannare dal loro scarsissimo gusto per la Gastronomia, e appena hanno incontrato questa merce per loro quasi sconosciuta, prodotta egregiamente negli oliveti maltesi, non hanno saputo coglierne il valore e, seduta stante hanno distrutto interamente la sua produzione sostituendola indegnamente con mediocri patata e pascoli per le pecore. Durante la mia permanenza a Malta questa cosa mi ha fatto riflettere, e fatto arrivare alla conclusione che, un'azione simile è paragonabile ad un sabotaggio vero e proprio, dato che l'olio, cazzo, è una signora merce, e noi italiani lo sappiamo bene. Tanto che mi sembra strano che i maltesi non hanno provato a fargliela pagare con gli interessi dato che comunque si tratta di un  danno non da poco. Pensate se una scelta così imbecille come quella degli inglesi fosse stata applicata in Italia. Fatto? Il danno sarebbe stato considerevole, non siete un po' incazzarti? Fatto sta che ora Malta si trova piena fino all'orlo di patate, tanto che nei ristoranti per liberarsene te le mettono dappertutto, praticamente in ogni pietanza possibile.non mi stupirei se qualche percentuale la mettessero pure nei desserts locali. Il rapporto dei Maltesi è comunque complesso, non c'è un odio aperto, ma (Per fortuna!) nemmeno amore. Va però detto che il partito laburista maltese, dopo la seconda guerra mondiale ha richiesto agli inglesi di riconoscere Malta come parte del Regno Unito, in modo da poter entrare nel parlamento inglese, però quest'ultimo ha snobbato la proposta dei laburisti maltesi che sono passati all'estremo opposto richiedendo invece l'indipendenza dal Regno Unito, nel 1964 continuando però a far parte del Commonwealth  e nel .1974 venne istituita finalmente una repubblica.

I Maltesi

I Maltesi non sono molto diversi da noi, la mentalità tipica dei mediterranei è innegabilmente radicata, anche se la contaminazione britannica è presente, se il retaggio levantino dà ai maltesi quella furbizia e paraculitudine tipiche degli italiani, i britannici hanno condito il tutto rendendoli relativamente più organizzati di noi. Il rapporto con l'Italia è difficile da interpretare, dato che, nonostante nella seconda guerra mondiale sono stati bersaglio dei bombardamenti italiani e tedeschi, non ci portano eccessivo rancore, forse perchè comunque siamo come fratellastri, contando anche che molti cavalieri ospitalieri erano di nazionalità italiana (anche alcuni gran maestri). Come si può vedere nell'immagine nonostante la pronuncia dell'inglese dei maltesi sia abbastanza simile alla nostra ci prendono abbastanza per culo, anche senza troppa cattiveria. Nonostante però il nostro accento nel parlare la lingua inglese sia quasi equivalente i maltesi sono di gran lunga più capaci di noi (e c'era da aspettarselo dopo aver subito un'occupazione militare di un paio di secoli!) per quanto riguarda il lessico. Caratterialmente ho avuto la sensazione che i Maltesi sono tendenzialmente amichevoli anche se qualche volta, sentendo parlare qualche tassista ho notato una nota di razzismo per quanto riguarda i caso Lampedusa, per dirne una, ma d'altra parte, dato il loro ruolo nella guerra tra Oriente e Occidente lo posso capire, dato che quasi cinquecento anni fa Malta, come ho precedentemente scritto, ha avuto un incontro ravvicinato con l'esercito ottomano, di certo non noto per la sua gentilezza nei confronti delle popolazioni nemiche e che, prima di venire sconfitto nel celebre assedio era riuscito a penetrare non di poco all'interno dell'isola e che quindi, se qualche maltese storce il naso all'idea di un'ennesima invasione, forse non ha proprio torto