sabato 2 gennaio 2010

Anno nuovo vita nuova, ma qualcuno non si rinnova


Premetto che io non do tanta importanza alle feste e qualcuno dovrebbe averlo già capito e quindi non avevo in mente di scrivere un articolo degno del pulitzer solo perchè è appena iniziato il 2010. Detto questo cominciamo. Lo squallore oramai incontrastato regna nel mondo dell'informazione. Ogni scusa è buona per cercare qualsiasi difetto possibile nella gente famosa, e a volte ci si accontenta di minuscole briciole, già qualche mesetto fa (dico "qualche" e lo lascio, non mi va di essere puntiglioso con queste cose degne di Novella 2000) Obama era stato "rimproverato" per la sua mancanza di originalità nello scegliere il nome del suo cane e ora la Stampa mostra la sua italianissima voglia di farsi i cazzi altrui nei confronti dell'ultima efferatezza di Obama, ovvero portare le sue bambine a vedere il kolossal "Avatar", che in teoria sarebbe sconsigliato ai minori di 13 anni. Manco fosse un film porno o un film biografico su Rocco Siffredi ( che è la stessa cosa, solo che dura un po' di minuti in più), i giornali(spero non solo italiani) si avventano sulla notizia come se durante le vacanze Obama avesse deciso di farsi portare una decina di sospettati di affiliazione ad Al Quaeda come bersagli per esercitarsi al poligono di tiro. Io consiglierei ai giornalisti di evitare di consumare la propria tastiera e il proprio mouse scrivendo queste cazzate perchè dimenticano un po' di cose: la prima è che Obama adesso è in vacanza, ergo non deve necessariamente occuparsi del bene del paese 24 ore su 24 e non dobbiamo preoccuparci di come passa le sue giornate. La seconda è che Obama come la maggior parte dei mortali, ha una famiglia, quindi può passarci il tempo come gli pare e piace. La terza è che se le figlie di Obama hanno ereditato dal padre il buon cervello, non saranno certo traumatizzate da un paio di film che non sono stati creati per bambini, anche io, che non mi ritengo un genio (mento spudoratamente!)ho giocato alla tenera età di 13 anni ad un gioco sconsigliati ai minori di 18 in cui c'è la possibilità di amputare arti e teste ai nemici per usarle come armi, ma non ho passato 7 anni della mia vita a piangere per le mie brutali azioni compiute in un videogame.

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