martedì 9 marzo 2010

Interpretare le coincidenze in modo assolutamente fantasioso


Non metto la foto del Che perchè sono uno dei tanti che lo ama come figura simbolo della rivoluzione, ma perchè anche se indirettamente, c'entra in questo articolo e dato che la mia ispirazione per le immagini come ben sapete è abbastanza scarsina rientra solo nelle categorie "immagini di repetrorio che serv ono solo a riempire il vuoto".A volte il Giornale è esilarante nelle sue baggianate, a volte fa semplicemente pena, e a volte le cose sono talmente grottesche che non si sa se catalogarle nell'uno o nell'altro gruppo di notizie. Ed è il caso del Giornale di oggi che ha pubblicato un articolo sulla sordida e diabolica mente di chi ha ordito ai danni del Partito del Lillipuziano. Sto parlando di Anna Argento (il cognome, prevedibilissamente è stato malamente canzonato dall'imbarazzante sense of humour de Il Giornale), il giudice che ha cacciato i pidiellini. La donna è ora sotto doppio controllo segreto da parte del governo berlusconico, alla maniera di Animal House e in qualsiasi cosa le si getta fango in faccia, oltre ai aquallidi giochi di parole coi film di Dario Argento il quotidiano di regime ha anche notato un terribile dettaglio nella vita di questa demoniaca donna, ovvero un ritratto, ben in vista di Ernesto Che Guevara, preso subito come prova per dare ragione a Berlu che vede i comunisti come l'anticristo. ma il Giornale si dimentica di un particolare. La buona Anna non ha fatto cancellare le listucce perchè glielo ha detto lo spirito del Che(o almeno non principalmente per quello), ma per rispettare quella misera cosa che ormai l'Italia ha dimenticato, ovvero la legge, che come dice la bisfrattatissima Costituzione italiana, è uguale per tutti.

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