giovedì 22 aprile 2010

Sciopero della fame


Da 36 giorni sei attivisti per i diritti del popolo saharawi sono in sciopero della fame nel carcere militare di Salé, a Rabat in Marocco. La loro situazione di salute è molto critica e in continuo peggioramento. Rischiano di morire, ma la loro protesta non ha avuto alcuna eco mediatica. I 6 furono arrestati l'8 ottobre del 2009 al loro rientro in Marocco, dopo una visita alle loro famiglie nei campi profughi di Tindouf, in Algeria, dove i saharawi e il loro governo vivono in esilio. I detenuti in sciopero della fame sono: (nella foto in alto, in ordine) Brahim Dahan, presidente dell'Associazione Sahrawi per le Vittime delle Violazioni dei Diritti Umani, Ali Salem Tamek, vice-presidente del Collettivo dei Difensori Sahrawi dei Diritti Umani (Codesa), membro dell'Associazione marocchina per i diritti umani (Amdh), Ahmed Naassiri, Segretario generale del Comitato Sahrawi per la Difesa dei Diritti Umani di Smara e presidente della locale sezione dell'Amdh, Saleh Lebiouihi, Presidente del Forum per la difesa dei bambini sahrawi, membro del Codesa e dell'Amdh, Rachid Sghayer, membro del Comitato d'azione contro la Tortura di Dajla, Sahara Occidentale, Yahdih Ettarouzi, membro dell'Amdh. Con loro fu arrestata anche una donna, rilasciata in libertà provvisoria dopo diversi mesi di carcere, per disturbi psicologici dovuti probabilmente alle terribili condizioni di carcerazione. I sei compagni rimasti in prigione sono solo una parte di un gruppo più corposo: una quarantina di persone detenute in diverse carceri marocchine per reati d'opinione. Detenuti arbitrariamente, secondo le associazioni di difesa dei diritti umani. Molti di loro hanno iniziato a loro volta uno sciopero della fame in solidarietà ai compagni di Salè. Tutti chiedono di essere giudicati al più presto da un tribunale indipendente ed imparziale, o di essere rilasciati. E chiedono chiarimenti sulla sorte di più di 500 sahrawi scomparsi nel nulla. Il Marocco ha occupato il Sahara occidentale nel 1975 costringendo il popolo sahrawi a vivere in esilio da quasi 30 anni, nei campi profughi nel deserto algerino.L'onu ha comunque ribadito il loro diritto a tornare alle loro terre.

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