mercoledì 2 giugno 2010

La Repubblica dei tagliuzzamenti


Oggi come ben si sa L'Italia celebra la Festa della Repubblica, festività quasi fuori posto dato che in una Repubblica degna di questo nome non si dovrebbero, almeno in teoria, trovare censura, tagli ai lavoratori statali, un'organizzazione del lavoro che dà più importanza al cognome che alla produttività e alla competenza e giornali di regime che inneggiano allo sparare contro imbarcazioni turche. Senza contare che tale festa è anche anacronistica dato che nel Nord Italia c'è qualcuno che invece di essere felice di fare parte di uno stato (almeno in teoria) moderno preferisce tornare alla divisione del paese. I leader leghisti simpaticamente hanno evitato di festeggiare la giornata. E mentre questo evento viene ipocritamente festeggiato da un governo semi-dittatoriale qualcuno ci ricorda una cosa. Il qualcuno è il sindaco dell'Aquila, che per protesta ha assistito alle celebrazioni del 2 Giugno non indossando la fascia tricolore e la cosa per cui ha protestato penso l'abbiate già capita leggendo "L'Aquila". Infatti non solo la situazione non si è ristabilita, ma il governo sopra citato ha smesso di aiutare la ricostruzione tagliando anche i fondi destinati agli aiuti per le zone colpite dal sisma.

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