venerdì 3 dicembre 2010

Accontentarsi di poco

È comico vedere Casini, a volte anche grottesco. Un cattolico divorziato che parla di coerenza, un adultero fissato con la famiglia per motivi inconoscibili logicamente parlando e un politico che prima parla di patti con i pidiellini e poi gli vota contro. E ora patteggia di nuovo. Pierre stavolta si è dichiarato favorevole ad un'eventuale cambio della guardia che lasci in piedi il governo di maggioranza ma che dia lo scetto non più a Silvio ma a Gianni Letta. Questo almeno a quanto sembra dalle dichiarazioni fatte ad "Otto e Mezzo". Una cosa però è certa. Questo evento ci dice esattamente di quanto Pierre se ne freghi di vincere concretamente con le sue idee sia disposto a rinunciare pur di far cambiare minimamente le cose a suo vantaggio: Berlusconi che lascia il governo vuol dire togliere un personaggio scomodo per la tanto amata e sbandierata morale cattolica e quindi difendere la reputazione della Chiesa (che per quanto sostenga Berlusconi capisce che può essere pericoloso averlo nella "lista amici") facendo bella figura davanti all'elettorato cattolico, fregandosene in tutto ciò del fatto che questo governo sta danneggiando seriamente il paese. Casini dimostra come sempre la sua pessima incoerenza sia padrona di ogni sua scelta e posizione. Non bisogna covare speranza e credere che un partito come l'UdC possa divenire un'entità politica affidabile. Non bisogna riporre fiducia in Casini e sulla sua innata e camaleontica abilità di cambiare bandiera più di una volta all'interno della stessa legislatura. Casini prima sostiene la Polverini e poco dopo chiede le dimissioni di Berlusconi, prima chiede a Berlusconi una fetta e poi gli vota contro. Questa è la fine mente politica di Casini, un informe agglomerato di idee bigotte mischiato a egoismo e mostruosa incoerenza. Odio ripeterlo ma tutto questo non è cambiato e non cambierà mai(o almeno temo) .
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