venerdì 13 aprile 2012

Nero Wolfe all'italiana


Ieri sera è andata in onda, dalle 21:10 (o meglio praticamente dalle 21:30, dato che Affari Tuoi dura sempre più del dovuto sfasciando i testicoli di telespettatori come il sottoscritto) la seconda puntata della serie televisiva Nero Wolfe, iniziata lo scorso Giovedì, quasi "in sostituzione" dell'ormai terminata stagione de "Il Giovane Montalbano". Non l'ho mai detto chiaramente in questo blog ma io sono una persona che guarda la televisione solo in pochissime occasioni, specialmente da quando ho scoperto lo streaming, e mi limito a guardare qualche serie televisiva in prima visione, qualche cartone animato decente e le poche volte che lo trasmettono, un buon film. Sarà per la qualità, per l'eccessivo numero di stupidi programmini per famiglie (che spaziano dalla cucina a "un medico in famiglia", da "i Cesaroni" a reality e altri abomini come per l'appunto Affari tuoi), sarà per l'imbarazzante frequenza di pubblicità che interrompe qualsiasi benedetto programma, interessante o meno. Fatto sta che ieri mi sono deciso a passare due orette a guardare Nero Wolfe. Partiamo dal presupposto che mi sfiziava di vederlo (anche dalla scorsa settimana) per la coppia Pannofino-Sermonti, già apprezzata parecchio nel filone di Boris, sia per quanto riguarda le tre stagioni della serie che del film portato al cinema. Loro due escono praticamente indenni dalla critica che sto per fare dato che sono all'altezza dei ruoli che interpretano, Francesco Pannofino per Nero Wolfe e Pietro Sermonti per Archie Goodwin. Wolfe è un uomo introverso, burbero, metodico e ossessivo, ma anche un investigatore attento, geniale e pieno di intuizioni, l'assistente Goodwin è invece scaltro, ironico e donnaiolo, e che non si lascia scappare l'occasione di punzecchiare Nero, un superiore a volte capriccioso e non troppo vagamente irritante per le sue compulsioni. Due personaggi che si completano l'un l'altro concedendo al pubblico qualche gradita risata. Nel cast è anche presente il bravo Andy Luotto, che interpreta l'ossequioso ma simpatico maggiorodo-chef del detective. Apprezzabile l'idea, dell'episodio di ieri, di aggiungere come "Guest star" la carina e anche abbastanza brava Eugenia Costantini, pure lei presente "sul set del set" di Boris come interprete dell'attrice Cristina. Per le cose altamente positive mi fermo qui, passiamo al resto.
  • L'ambientazione, quella geografica. Trasferire le indagini dal suolo americano a quello italiano è un azzardo, che ha snaturato non di poco l'atmosfera dell'originale, provocando anche il disagio di qualche purista che ha apprezzato i precedenti adattamenti televisivi di Nero Wolfe. Tuttavia, nonostante il "trasloco" sia tirato per le orecchie, il risultato è ancora discreto, e aggiunge pepe con la sua ambientazione "mediterranea".
  • L'ambientazione "sociale". I personaggi italiani sono, per l'appunto, italiani. La recitazione è esasperata e condita, forse troppo da gesti e dialetti. L'informatore dei due detectives è il tipico "trucido" romanesco, un po' ignorantello e anche se l'attore è discreto, può non piacere. Il commissario siculo è una vera e propria macchietta. Tronfio, quasi perennemente col sigaro spento in bocca e quasi sempre sbrigativo e superficiale nei casi dove, di malavoglia, lavora insieme ai due protagonisti, cercando di dare la spiegazione più banale ai casi che gli sono sottoposti.
  • La Fotografia. A mio parere criticabile, nonostante in genere non ci faccio la minima attenzione. La scena sembra spesso troppo "vivace" e sembra di assistere più ad una puntata di Cento Vetrine piuttosto che ad un episodio di un Giallo.
  • Infine, la recitazione, in particolare dei personaggi femminili. A parte poche eccezioni, la serie è piena di cagne. Cagne senza appello come direbbe Renè Ferretti di Boris. Persino l'attrice "principale", che interpreta la giornalista Petrini (nonostante sia una discreta gnocca), è a mio parere insopportabile con una recitazione spesso esagerata e che (almeno a me) risulta profondamente antipatica. Certo, a onor del vero anche qualche personaggio maschile è un cane, però ha la decenza di non entrare nel cast ricorrente!
In conclusione se dovessi fare il fiscale a questa serie, da quel che si evince da questi primi due episodi, gli darei un "7-". I vari difetti sono parzialmente celati dai protagonisti (maschili!) ma sembra che Pannofino, dal fare, con Boris una parodia della fiction italiana è passato, con Nero Wolfe a esserci dentro fino al collo.
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