lunedì 19 settembre 2011

Soprese settembrine

Oggi mi sono dovuto sottoporre ad un regolare controllo in ospedale (per la precisione il San Camillo Forlanini di Roma) per motivi che non spiegherò, dato che non hanno alcuna rilevanza in quello di cui voglio trattare nel post. Quello che mi interessa principalmente è invece un cambiamento che ho notato, probabilmente conseguenza dei giochini tremontiani di questi recenti tempi, ovvero quello del prezzo della visita. L'ultima volta che sono andato in quest'ospedale risale più o meno a metà Giugno e allora ho dovuto pagare la modesta cifra di 16,91 euro, e uscito dal Centro delle prenotazioni mi sono dovuto recare all'edificio dove mi aspettava la visita, una struttura non in perfette condizioni e dotata di ascensori non molto affidabili e un intero piano chiuso al pubblico per lavori. Detto questo accompagnato da un caldo non indifferente mi reco nella sala d'attesa, con il condizionatore d'aria rotto perchè il personale è stato costretto, a causa della carenza di fondi, ad acquistarne uno di qualità non eccelsa. Finita la visita esco dal complesso ospedaliero, con qualche edificio un po' rovinato (se non addirittura in disuso). Oggi invece torno, mi reco verso il Centro Prenotazioni e, dopo una coda relativamente breve mi appresto a pagare trionfante i 16 e 91, venendo a sapere però che il prezzo è aumentato, e in proporzione non in modo indifferente, ovvero 10 euro supplementari tondi tondi. Un po' stupito e imbarazzato pago, ed esco. Mi incammino verso il secondo edificio, che non è cambiato di una virgola nè all'esterno nè tantomeno all'interno (ho rischiato di rimanere bloccato nel suddetto ascensore inaffidabile) e faccio la benedetta visita. Penso sia evidente da come ho scritto che, nonostante un maggiore prezzo, il servizio non è migliorato e la cosa mi rende perplesso. Ricordo che qualche anno fa, quando frequentavo ancora il Liceo ho visto Sicko, il documentario di Michael Moore sul sistema sanitario statunitense, dove il regista e alcuni intervistati ritenevano ottimi invece il sistema francese e quello italiano, considerandoli all'avanguardia e soprattutto usufruibili da tutti. Ma a quanto sembra, il governo di adesso vuole toglierci anche questo motivo di orgoglio.

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