giovedì 27 settembre 2012

Brave

È risaputo che "comporre" i trailer, di qualsiasi settore, sia esso filmico o videoludico, è un arte alquanto subdola necessaria ad ingigantire le aspettative del pubblico e conseguentemente gonfiare il botteghino, e ci sono volte in cui si parla di accattivarsi una particolare fetta di pubblico più delle altre (nel caso di Brave la fetta di pubblico in questione è quella delle femministe moderate o isteriche che siano). E in questi video vengono scelte le scene più accattivanti possibile per mettere nello spettatore un sentimento di attrazione che si può sintetizzare in un "Oh cazzo, devo assolutamente vedere questo film/videogioco/serie tv!". So che sto dicendo cose di una nauseabonda ovvietà, però le ritengo un buono spunto per parlare di quest'ultima fatica della Pixar, la mia (Quasi sempre) adorata Pixar, che mi ha fatto apprezzare titoli come quelli della serie di Toy Story, Gli Incredibili e Ratatouille. Fin da quando si è iniziato a parlare di Brave ero scettico, perchè temevo che la casa produttrice si fosse data al femminismo più stucchevole, sacrificando parte della ottima qualità, tipico marchio della Pixar. Già vedendo le prime locandine raffiguranti la battagliera principessa Merida mi ero già immaginato parte dell'intreccio del film: una ragazza ribelle che fa valere le proprie ragioni e si scontra con una società fallocratica, chiassosa e dalla dubbia intelligenza e competenza, che attribuisce alle donne il ruolo di soprammobili parlanti. I trailers che sono usciti hanno inconsciamente dato ragione alla mia idea, confermando la mia ostilità nei confronti del titolo e lasciando immutati i miei pregiudizi.Vedendo poi le varie opinioni del pubblico però ho deciso di mettere in discussione le mie impressioni e ho deciso di sforzarmi di vedere il film (rigorosamente in streaming, allo scopo di impedire un ipotetico spreco di quattrini per il biglietto) cercando di dimenticare i miei pregiudizi. Ho capito di essermi sbagliato, ma solo a metà. La pellicola è, si, impregnata di una morale vagamente vaginocentrica e ci sono alcune figure maschili incarnate dai personaggi che rasentano il ridicolo, ma per fortuna il tutto non si limita a questo, dato che Brave nel suo intreccio non attacca il genere maschile, ma più che altro difende e supporta l'intrapendenza dell'essere umano tesa a superare in modo intelligente e coraggioso i propri limiti. L'atmosfera che si respira è poi degna di nota, soprattutto per chi ama la dura ma affascinante Scozia, resa ancora più apprezzabile da una colonna sonora adeguata che fa sfoggio (OVVIAMENTE!) di bella musica celtica. Parliamo della trama.
Merida è la figlia del monarca scozzese Fergus e di sua moglie Elinor. Ha ormai raggiunto l'età da marito e i suoi genitori, in particolare la sua autoritaria madre si impegnano ad assicurare la continuità del regno, tramite un matrimonio con uno dei rampolli delle nobili famiglie di Scozia (tutti quanti poco caratterizzati e poco importanti per la trama). L'orgoglio e la tenacia di Merida a rimanere libera rendono praticamente impossibile quest'unione, tanto che lei si reca da una strana strega per ottenere un incantesimo in grado di cambiare il suo destino ma, come da copione tale magia è pericolosa. A mio parere non siamo di fronte al nuovo capolavoro della Pixar, ma posso dire benissimo che il prodotto è soddisfacente e riesce comunque a interessare il pubblico.
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